FIBROBLASTI DIRETTAMENTE TRASFORMATI IN NEURONI

 

 

La differenziazione e la definizione della linea cellulare di appartenenza in seno a un tessuto sono due processi fondamentali per lo sviluppo, considerati irreversibili in condizioni naturali. Recentemente è stato dimostrato che i fibroblasti possono essere riprogrammati in vitro riportandoli allo stato di cellula pluripotente, mediante una combinazione di 4 fattori di trascrizione. Questo risultato ha indotto molti ricercatori a chiedersi se i fattori di trascrizione possono direttamente indurre un destino di differenziazione funzionale diverso da quello già acquisito da una cellula somatica come un fibroblasto, senza passare per lo stato indifferenziato.

Thomas Vierbuchen e colleghi dell’Institute for Stem Cell Biology and Regenerative Medicine, Department of Pathology and Program in Cancer Biology, sono riusciti ad ottenere neuroni direttamente da fibroblasti senza indurre prima lo stato pluripotente di cellula indifferenziata (Vierbuchen T., et al. Direct conversion of fibroblasts to functional neurons by defined factors. Nature 463 (7284), 1035, 2010).

I ricercatori, fra i quali vi è l’esperto in sinapsi Thomas Südhof [1], hanno ipotizzato che l’espressione combinata di fattori di trascrizione specifici per la linea neurale potesse trasformare le cellule connettivali in cellule nervose. Partendo da un pool di 19 geni candidati per la conversione in vitro di fibroblasti post-natali ed embrionali di topo in neuroni, hanno identificato una combinazione di tre soli fattori: Ascl1, Brn2 (detto anche Pou3f2) e Myt1l.

I tre fattori hanno indotto con elevata efficienza la trasformazione delle cellule murine in cellule nervose esprimenti proteine proprie degli elementi di questo tessuto, capaci di generare potenziali d’azione e formare sinapsi funzionanti.

Questo risultato fornisce un importante contributo agli studi sullo sviluppo nervoso, a quelli volti alla creazione di modelli di malattie neurologiche e alla medicina rigenerativa. Crediamo, in particolare, che l’impiego dei fattori di trascrizione adoperati in questo studio possa consentire di generare neuroni specifici per un paziente, senza i rischi di carcinogenesi che sono attualmente associati alle terapie cellulari con cellule staminali.

 

Roberto Colonna   

BM&L-Marzo 2010

www.brainmindlife.org

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

 

 

 

 

 

 



[1] Thomas C. Südhof, a lungo presso l’Howard Huges Medical Institute Center for Basic Neuroscience and Department of Molecular Genetics (University of Texas Southwestern Medical School in Dallas), ha studiato, fra l’altro, le molecole di adesione sinaptica, i meccanismi e la regolazione della neurotrasmissione.