DONNE DI CERVELLO

 

(MATERIALI)

 

 

 

DICEMBRE 2015 (già in parte diffuso nei mesi di maggio e giugno).

 

 

 

Proponiamo la breve biografia di Trotula de Ruggiero (già diffusa nel maggio scorso) presentata da Ilaria Berti, nostro riferimento in Firenze, e una breve biografia di Katie Meyler (già diffusa fra alcune amiche nel mese di giugno).

 

Trotula de Ruggiero

la donna che ha studiato le altre donne scrivendo su di loro, dal punto di vista medico-ginecologico, ostetrico e, anche se forse meno importante ma non per tutte, dermatologico. Mi ha affascinato il sapere che una donna benestante nella Salerno medievale sia riuscita a raggiungere studi importanti, a scrivere libri e a insegnare per altre donne e uomini come vivere meglio il momento del concepimento e come risolvere i problemi ad esso legati. Una donna che, figlia, moglie e madre di medici, non si è limitata ad un ruolo solo di parvenza ma ha creato qualcosa che ha reso noto il suo nome in tutta Europa. Di lei si sono sentite tante cose e probabilmente non tutte vere ma ultimamente un suo saggio, L’armonia delle donne (trattato di cosmesi e dermatologia), è stato ripubblicato e da questo l'impulso di conoscere meglio una donna diventata magistra presso la scuola medica salernitana. La mente, il corpo, il dentro e il fuori di una donna studiato e riportato su carta. Il benessere con se stessi, ma anche la pubblicazione di De passionibus mulierum ante in et post partum (il lavoro più famoso), una panoramica minuziosa e dettagliata dei problemi che possono riscontrare le donne prima, durante e dopo il parto e nella cura dei piccoli. Ha cercato con i suoi dettami di riportare le donne ad armonia con se stesse, con gli altri e con quanto ci circonda anche in un momento così intimo come il parto.

 

Scritto da Ilaria Berti

nata il 25/5/74  a Firenze sono sempre stata affascinata dalle lingue e per questo ho intrapreso gli studi superiori presso l'Istituto Tecnico per il Turismo "Marco Polo". Iscritta all'università, sono stata chiamata all'età di 19 anni da una importante catena di librerie e lì mi è stato insegnato quanto affascinante sia il mestiere del libraio che, a distanza di molti anni, considero il lavoro più bello del mondo. Nel mio piccolo ho contatti con tante persone che hanno portato nella mia vita un bagaglio di conoscenza che mi ha reso la persona che sono adesso.  Nel 2008 si è aggiunta la gioia di una bambina: Teresa. Con lei sperimento ogni giorno quanto si può migliorare ed essere pazienti con gli altri e a soffermarsi un attimo ad osservare e osservarsi; cosa che spesso mi scordavo di fare. Mi piace circondarmi di libri, di cinema e teatro che sono fonti inesauribili di storie.

 

 

 

Katie Meyler. È nata 32 anni fa a Bernardsville, nel New Jersey, dove è stata allevata da una madre single che, per cercare di provvedere il necessario per le tre persone di famiglia, era costretta a fare due lavori. Katie da bambina ha conosciuto la povertà e la generosità dei vicini e, più in generale, delle persone del suo quartiere. Probabilmente questa esperienza ha avuto un ruolo decisivo nell’indurla, da adolescente, ad impegnarsi nel volontariato sociale.

Da studentessa di high school trascorreva l’estate dedicandosi all’aiuto internazionale dei più deboli: inviata da organizzazioni religiose nei paesi in via di sviluppo, dedicava più di 500 ore di impegno gratuito ai più bisognosi.

Nel 2006, con l’associazione cristiana Samaritan’s Purse, si recò per la prima volta in Liberia. Fu inviata a West Point, uno spaventoso agglomerato di abitazioni fatiscenti poste su una penisola che si affaccia sull’Oceano Atlantico a nord della capitale Monrovia: più di 75.000 persone prive di elettricità, acqua corrente e servizi igienici. La maggior parte di loro si recava per i propri bisogni corporali sulle pubbliche spiagge, dove spesso si vedevano adulti defecare all’aperto, in prossimità di cumuli di immondizia, fra i quali si aggiravano bambini in cerca di cibo o indumenti. Un territorio-ghetto fra i peggiori del pianeta, in un paese sottosviluppato che ha sofferto 14 anni di guerra civile.

Dopo aver completato gli studi presso la North Central University in Minneapolis, Katie Meyler decise di tornare in Liberia, e vi tornò: prima con Samaritan’s Purse, poi con la Shine Foundation, che la assegnò a West Point, per lo sviluppo di un programma costituito da due parti, una dedicata agli ex-combattenti ed una rivolta a 150 giovani privi di scolarizzazione.

La Meyler si rese subito conto che le condizioni delle donne, e di bambine e ragazze in particolare, erano spaventose in quel luogo: la violenza fisica, morale e sessuale era nel costume della popolazione ed ormai passava addirittura inosservata. Sebbene il paese vantasse il primo presidente donna democraticamente eletto di tutta l’Africa, ossia Ellen Johnson Sirleaf, sembrava che non si facesse nulla per affrontare realmente il problema. Ancora oggi, la violenza sessuale è il crimine più frequente, e la maggior parte delle vittime ha fra gli 8 e i 18 anni. In Liberia, la maggior parte delle ragazze dei ghetti come West Point è costretta a prostituirsi con la forza o indotta a farlo in mancanza di alternative per procurarsi da vivere.

Katie Meyler decise di fare qualcosa; divenuta amica di molte ragazze del ghetto, chiese loro cosa desiderassero di più al mondo. Si aspettava risposte tipo “acqua fresca in abbondanza per bere e lavarsi”, o questo o quel cibo; oppure il desiderio di una vita affettiva felice e agiata con l’uomo dei sogni. La risposta che ottenne la colse di sorpresa: un’istruzione. Prima di lasciare la Liberia, nel 2007, la Meyler promise alle ragazze che in un modo o nell’altro le avrebbe portate a scuola.

Da quella esperienza presero le mosse le straordinarie realizzazioni che hanno reso celebre in tutto il modo questa straordinaria donna di cuore e di cervello.