DONNE DI CERVELLO

 

(MATERIALI)

 

 

 

PERIODO DAL 16 AL 23 GENNAIO 2015.

 

 

 

Questa settimana sono pervenute al nostro indirizzo brain@brainmindlife.org numerose richieste di partecipazione corredate da profili autobiografici di ragazze e signore di tutte le età e praticamente da ogni area del territorio nazionale.

Sono state inviate anche le seguenti due bozze di profili biografici di “donne esemplari” ma non famose da includere nel nostro dizionarietto. I testi, fedelmente ricopiati dagli originali ricevuti, sono qui riprodotti perché possiate proporre aggiunte, integrazioni, correzioni o, eventualmente, sintesi. È gradito ogni contributo in questo senso, che potrà essere inviato al solito indirizzo e-mail.

 

Di Lascia Mariateresa.

(Inviato da Irina con la seguente premessa: “Chi abbia altre notizie è pregato di integrare questo testo”.).

Mariateresa Di Lascia è stata una scrittrice immaginifica, intensa e appassionata, anche se nota più per l’impegno militante a sostegno dei diritti civili che per le virtù letterarie.

Scomparsa prematuramente nel 1994, ha lasciato incompiuto un romanzo intitolato Le relazioni sentimentali, al quale aveva lavorato con molto impegno. Nel 1988 aveva scritto La coda della lucertola, rimasto inedito, e poi quattro racconti, uno dei quali, Compleanno, le valse il conseguimento del Premio “Millelire”. L’opera più importante, Passaggio in ombra, fu pubblicata da Feltrinelli e fu accolta come un caso letterario, che indusse la critica a paragonarla ad Elsa Morante, Anna Maria Ortese e Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Vinse il Premio Strega, purtroppo postumo, nel 1995.

 

Kollwitz Käthe

(Inviato da Fabiola con un rimando a questo testo: Käthe Kollwitz: “Ich will wirken in dieser Zeit. Auswahl aus Tagebüchern und Briefen, Berlin, 1972”.).

Käthe Kollwitz nacque nel 1867 a Königsberg e precocemente mostrò passione per il disegno e inclinazione per le arti figurative in genere. A quell’epoca le donne non erano ammesse a frequentare l’Accademia di Belle Arti, perciò la Kollwitz si iscrisse alla Scuola d’Arte femminile di Berlino (1884-1885). Psoseguì poi i suoi studi a Monaco e a Königsberg. Nel 1891 sposò Karl Kollwitz, un medico ventiquattrenne che assisteva gli strati più poveri della popolazione. La principale fonte di ispirazione per i suoi disegni, e in generale per la sua grafica figurativa, furono gli operai e i poveri nel drammatico lirismo della quotidiana sofferenza. Il suo lavoro fu presto apprezzato e le consentì di partecipare regolarmente alle mostre dei grandi artisti berlinesi. Nella Prima Guerra Mondiale, il figlio Peter muore su un campo di battaglia delle Fiandre: questa perdita segna tutta la sua vita ed è riflessa nel tormento della sua arte.

Segue nelle idee e nell’ispirazione artistica la sinistra tedesca, senza però iscriversi al partito comunista. Fu tuttavia considerata l’artista della rivoluzione e del proletariato.

Negli anni Venti la Kollwitz lavora per alcune organizzazioni umanitarie, che le commissionano grafiche e manifesti. Sostiene la battaglia del Soccorso Operaio Internazionale per la fame in Russia.

Nel 1932 firma con Albert Einstein, Heinrich Mann Arnold Zweig ed altri un appello per la costituzione di un fronte unitario di socialdemocratici e comunisti contro il nazionalsocialismo di Hitler. Nel febbraio 1933 rinnova l’appello, ei nazisti le impongono le dimissioni dall’Accademia Prussiana delle Arti, dove insegnava grafica. Nel 1942 muore in guerra suo nipote e lei viene fatta evacuare da Berlino. Muore nel 1945 a Moritzburg, presso Dresda, a 78 anni, poco prima della resa dell’esercito tedesco.

 

 

________________________________________________________________________________

 

 

NOTA. Si è rilevato che, per raccogliere il materiale con ordine fin dall’inizio, sarebbe utile contrassegnare le brevi biografie delle donne esemplari che ci inviate con una sorta di etichetta di epoca, del tipo: storica, contemporanea o vivente, a seconda del periodo in cui la persona è vissuta o sta vivendo. Naturalmente, quando si dispone del dato, è preferibile per le “donne storiche” inserire subito in parentesi le date di nascita e morte, secondo lo stile enciclopedico.

 

Isabella Floriani

BM&L-23 gennaio 2015

www.brainmindlife.org