IL DOLORE E I NUCLEI DELLA BASE DEL TELENCEFALO

 

 

I nuclei della base del telencefalo sono tradizionalmente associati al controllo di patterns motori complessi, e un importante correlato anatomo-funzionale di tale ruolo è costituito dai circuiti riverberanti della base. In tempi recenti, tuttavia, è stata evidenziata la partecipazione dei sistemi neuronici di questi nuclei a vari altri tipi di funzioni.

La fisiologia cerebrale è stata studiata per molto tempo sulla base di una visione schematica che ricalcava i principi organizzativi delle sezioni più caudali del sistema nervoso centrale, determinando una sorta di ripartizione preconcetta in aree e vie motorie e sensitive, e in sezioni deputate al controllo somatico e viscerale. Tutto ciò che era difficile far rientrare in questo schema, trovava collocazione in altri compartimenti concettuali, derivati dall’esperienza anatomo-clinica di lesioni localizzate o da studi volti ad accertare la base neurale di ambiti dell’esperienza umana e di prestazioni cognitive: emozioni, linguaggio, memoria, apprendimento, ecc. Un tale modo di organizzare la ricerca, senz’altro utile mezzo secolo fa, quando si disponeva di pochissime nozioni di neurofisiologia, negli ultimi decenni ha finito per costituire un limite notevole. Da molto tempo è evidente che unità neuroniche a vario grado di complessità costituiscono una base di processo che prende parte a numerosi e diversi stati funzionali, secondo una logica che possiamo paragonare più a quella di componenti hardware che intervengono quando sono attivi diversi tipi di software, che a quella di parti dello specifico programma di un’emozione, di un’attività motoria o di un compito cognitivo. Non meraviglia, perciò, che negli ultimi anni sia stata riconosciuta la partecipazione delle vie dei nuclei della base ai processi dei sistemi a ricompensa, e sia stato accertato che la componente dopaminergica di tali vie intervenga nella risposta allo stress e a stimoli che causano evitamento.

Scott e collaboratori, usando una tecnica basata sulla tomografia ad emissione di positroni (PET), hanno studiato l’effetto di stimoli dolorosi sulle vie dei nuclei della base in soggetti volontari (Variation in the human pain stress experience mediated by ventral and dorsal basal ganglia dopamine activity. J. Neurosci. 26, 10789-10795, 2006).

I ricercatori hanno adoperato il radio-tracciante antagonista dei recettori della dopamina D2, [11C]raclopride, per studiare la risposta agli stimoli dolorosi del sistema dopaminergico D2 dei nuclei della base.

La PET ha rivelato che il dolore provocato nei soggetti umani sottoposti alla sperimentazione, era in grado di determinare un’attivazione del sistema D2 che implicava la partecipazione tanto dell’area dorsale quanto dell’area ventrale dei nuclei della base del telencefalo.

 

L’autrice della nota ringrazia Isabella Floriani per la correzione della bozza.

 

Diane Richmond

BM&L-Dicembre 2006

www.brainmindlife.org