UN PICCOLO PASSO AVANTI VERSO LA DIAGNOSI PRECOCE DI
MALATTIA DI ALZHEIMER
Gli stadi iniziali della malattia di Alzheimer sono
caratterizzati dalla formazione di placche amiloidi in molte aree della
corteccia cerebrale e dall’alterazione neurofibrillare evidente nei neuroni
della corteccia entorinale, Nabuyuky Okamura e i suoi collaboratori (Styrylbenzoxazole derivatives for in vivo imaging
of amyloid plaques in the brain. J. Neurosci. 24, 2535-2541, 2004)
stanno studiando dei composti in grado di “riconoscere” queste due alterazioni
mediante un legame selettivo e di evidenziarle per la rilevazione diagnostica.
E’ evidente che se si riuscirà ad allestire una procedura di
medicina nucleare, quale la PET o la SPECT, molto sensibile al rilievo di
questi due segni patognomonici della malattia di Alzheimer, sarà possibile una
diagnosi precoce di elevata affidabilità.
Il gruppo di ricerca di Okamura, passando in rassegna i
derivati dello stirilbenzossazolo, ha trovato un composto, definito BF-168, che
mostra in vitro alta affinità sia per le componenti proteiche (Aβ) delle
placche che per le alterazioni neurofibrillari (tangles) all’interno dei
neuroni.
Poiché il BF-168 è in grado di attraversare la barriera emato-encefalica,
gli autori hanno testato il suo possibile impiego in vivo, in topi
transgenici, mediante istoautoradiografia e microscopia a fluorescenza,
rilevando sensibilità e specificità del composto.
Naturalmente, perché si possa giungere ad un effettivo
impiego della molecola, sarà necessario dimostrarne l’innocuità alle dosi
necessarie per il neuroimaging diagnostico.
BM&L-Maggio 2004