LA DANZA RIVELA LA SIMMETRIA NEI GIOVANI GIAMAICANI  

 

 

Negli studi evoluzionistici il grado di simmetria corporea, tecnicamente definito fluctuating asimmetry (FA), costituisce un importante criterio di stima di qualità perché è  misura della stabilità nel corso dello sviluppo. La simmetria ha uno stretto rapporto con il movimento e, se negli organismi molto semplici può essere garantita da una struttura senso-motoria minima, richiede livelli crescenti di integrazione e coordinazione nervosa al crescere della complessità degli individui di una specie.

Ad esempio nell’anfiosso, un piccolo invertebrato leptocardo simmetrico, il movimento è generato da una coppia di miotomi e da una notocorda muscolare; ma già nei missinoidei e nelle lamprede, che sono abili nuotatori, esistono delle architetture funzionali del movimento costituite da una serie di schemi motori controllati da un generatore di configurazioni (pattern generator) che ha sede nel midollo spinale. Al crescere della complessità delle appendici, fino agli arti della specie umana, cresce la complessità sensomotoria, al punto che per garantire la simmetria, che riflette l’equilibrio espresso dalle leggi di Sherrington, sono necessari sistemi ad alta complessità quali quelli vestibolo-cerebellari, cortico-basali, reticolo-striatali, ecc.

Nella nostra specie le azioni intenzionali e finalizzate solo raramente appaiono simmetriche, perché tendiamo a sfruttare l’enorme varietà di configurazioni di cui dispongono i singoli segmenti corporei, particolarmente quelli dipendenti dai cingoli scapolari. In altre parole, al crescere del grado di complessità nell’organizzazione del sistema motorio, corrisponde un crescente grado di libertà dei segmenti distali dei due antimeri, che giunge fino a consentire alle mani di un musicista di seguire due successioni di procedure indipendenti e contemporanee.

Tuttavia le forme più schematiche di simmetria, che possono essere riportate ai generatori centrali di movimento degli animali filogeneticamente più primitivi, non sono del tutto scomparse nell’uomo, ma sembra siano presenti in una condizione di latenza, sotto il controllo inibitorio degli schemi di più alto livello. Molte forme di danza etnica, rituale, tribale, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, sembrano concepite apposta per generare nelle persone una sorta di disinibizione motoria che allenti il controllo cosciente e l’inibizione esercitata dagli schemi procedurali extra-piramidali filogeneticamente più recenti, per fare emergere questi patterns simmetrici. Nell’insegnamento di molti tipi di danza contemporanea si cerca di ottenere un effetto simile.

William Brown e collaboratori, hanno ipotizzato che la qualità della prestazione nella danza possa essere influenzata dalla simmetria corporea, ossia dalla FA, e che l’osservazione possa dare informazioni sulle qualità fenotipiche o genotipiche delle persone che danzano, inoltre, sulla base di precedenti osservazioni, hanno anche supposto che il rapporto danza/simmetria sia più stretto nel sesso maschile (Dance reveals symmetry especially in young men. Nature 438, 1148-1150, 22 Dec. 2005).

Per verificare queste ipotesi è stata studiata una popolazione giamaicana in cui la danza è parte importante della vita per entrambi i sessi e la cui FA è già stata misurata negli ultimi dieci anni (dal 1996) due volte.

Impiegando le “motion capture cameras”, in grado di isolare i movimenti della danza da tutti gli altri aspetti dell’apparenza visiva inclusa la simmetria corporea, gli autori hanno creato degli stimoli controllati in forma di video, che hanno sottoposto al giudizio degli stessi membri della popolazione testata. Gli stimoli grafici in movimento, privati delle componenti corporee e di ogni connotato di riconoscibilità, risultavano come animazioni virtuali di cui si doveva giudicare l’abilità nella danza.

I giudizi espressi hanno mostrato una forte associazione fra simmetria corporea e abilità dei ballerini, con un rapporto più stretto nel sesso maschile.

Questi risultati sono sembrati sufficienti agli autori di questo studio per concludere che la danza in Giamaica mostra evidenze di selezione sessuale e rivela importanti informazioni sui danzatori.

 

Diane Richmond & Isabella Floriani

BM&L-Febbraio 2006

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