IL RICONOSCIMENTO CORTICALE DELLA TONALITA’ MUSICALE

 

 

Una scimmia delle Callitricidae, diffusa in Sud America e in molti territori dell’America Centrale dove è chiamata marmoset, è stata prescelta da Bendor e Wang per lo studio della rappresentazione corticale delle tonalità musicali (The neuronal rappresentation of pitch in primate auditory cortex. Nature 436, 1161-1165, 2005).

Nella percezione del suono l’apparato uditivo, mediante le elaborazioni cerebrali, è in grado di rilevare numerose caratteristiche quali il timbro, l’altezza, il volume e così via, integrandole in una sintesi mnemonica che consente il confronto e il riconoscimento. Le abilità uditive umane possono raggiungere alti livelli di prestazione mediante l’esercizio, ma alcune potenzialità non sono frutto dell’educazione musicale e, non solo sono presenti nei bambini alla nascita, ma hanno una lunga storia evolutiva testimoniata dalla presenza in altri mammiferi e, particolarmente, in primati sub-umani come le scimmie.

Fra queste abilità c’è la capacità di distinguere tonalità diverse. Le tonalità, distinte in maggiori e minori, si indicano con il nome delle note della scala diatonica naturale che corrispondono alla sua frequenza fondamentale (f0). Esiste una precisa differenza fra un tono puro ed una tonalità: il primo è costituito dalle sole frequenze della nota, la seconda contiene frequenze corrispondenti a note diverse, dette armoniche.

Bendor e Wang hanno condotto uno studio elettrofisiologico mediante registrazione degli specifici potenziali dalla corteccia cerebrale di queste simpatiche e vivaci scimmie platirrine, per localizzare i gruppi di neuroni in grado di rispondere alle singole tonalità.

Precedentemente sono stati condotti studi mediante tecniche di neuroimmagine che hanno evidenziato specifiche aree sensibili alle tonalità nel cervello umano. Questi risultati hanno orientato, anche in senso topografico, la ricerca dei neuroni attivi nel riconoscimento delle tonalità.

Bendor e Wang hanno trovato una ristretta zona prossima all’area uditiva primaria (area 41 di Brodmann) in cui specifici gruppi neuronici rispondevano a singole tonalità. Queste cellule si attivavano allo stesso modo sia che ricevessero il tono puro, sia la corrispondente tonalità costituita dal complesso di tutte le armoniche compresa la f0,  sia che fossero presenti tutte le armoniche in assenza della f0.

La topografia elettrofisiologica rilevata in questa ricerca è compatibile con le localizzazioni definite nell’uomo mediante tecniche di imaging funzionale.

 

BM&L-Novembre 2005

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