CORRELAZIONI A RIPOSO E MEMORIE RECENTI

 

 

Si ritiene che il consolidamento della memoria richieda interazioni ippocampo-corteccia in condizioni di riposo percettivo come quelle che paradigmaticamente si determinano durante il sonno. In particolare, è stato ipotizzato che il cosiddetto “immagazzinamento” di memorie episodiche di lungo termine derivi da un trasferimento di informazioni off-line dai circuiti ippocampali a specifiche strutture della neocorteccia nelle quali si creerebbe una rappresentazione - ossia una traccia stabile di quella memoria - totalmente indipendente dall’attivazione dell’ippocampo.

Il legame della memoria di lungo termine con le interazioni off-line fra le due strutture non era stato finora dimostrato sperimentalmente nell’uomo, ora Tambini, Ketz e Davachi del Center for Neural Science, New York University, hanno studiato  il cervello di soggetti volontari mediante risonanza magnetica funzionale (fMRI, da functional Magnetic Resonance Imaging), per verificare l’importanza di tali interazioni dalla correlazione ippocampo-corteccia del segnale BOLD durante il riposo seguente a prove di codifica associativa (Tambini A., Ketz N. & Davachi L., Enhanced Brain correlation during rest are related to memory for recent experiences. Neuron 65 (2), 280-290, 2010).

I ricercatori, per verificare se le interazioni fra sistemi ippocampali e corticali a riposo fossero rilevanti per il crearsi di memorie consolidate, hanno studiato le prestazioni basate su quanto appreso durante le prove di associazione e le hanno confrontate con i reperti del segnale BOLD registrato nella fase di presunto trasferimento delle informazioni.

L’osservazione dell’andamento dell’attività funzionale a riposo prima delle prove, nel corso dello svolgimento dei compiti e nel periodo seguente di riposo, confrontata con l’andamento delle successive prestazioni di memoria, ha consentito di definire precise correlazioni. I dati mostrano un aumento della connettività funzionale fra l’ippocampo ed una porzione del complesso laterale occipitale (LO) durante la fase di riposo seguente il compito di codifica associativa; a questo reperto facevano riscontro elevate prestazioni mnemoniche nelle prove successive. L’incremento di connessione funzionale era molto evidente nel confronto con il quadro della condizione di riposo precedente la partecipazione ai compiti sperimentali (pre-task baseline resting connectivity).

L’aumento della connettività nel riposo seguente l’apprendimento non si riscontrava quando le successive prestazioni rivelavano una scarsa memorizzazione.

L’entità della correlazione ippocampo-LO durante il riposo seguente la codifica associativa, consentiva di prevedere le differenze individuali nelle successive prestazioni basate sulla memoria appena costituita, fornendo una dimostrazione dell’importanza di questa connessione funzionale nel consolidare le esperienze recenti.

 

Roberto Colonna

BM&L-Marzo 2010

www.brainmindlife.org

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]