MIDOLLO SPINALE: UNA CHIRURGIA INUTILE O DANNOSA

 

 

Hongyun Huang del Chaoyang Hospital di Pechino ha trattato, dal 2001 ad oggi, circa 600 pazienti con danno del midollo spinale, mediante un intervento chirurgico basato sull’impianto di un particolare tipo cellulare proveniente da feti abortiti. Secondo molti esperti di patologia midollare, il successo riscosso dal chirurgo cinese e la popolarità del suo intervento non troverebbero giustificazione in una effettiva efficacia, e le potenzialità delle cellule impiantate nel promuovere la rigenerazione neurale sarebbero tutte da dimostrare, secondo alcuni ricercatori di base. Pertanto, tre studiosi di lesioni spinali, quali Dobkin, Curt e Guest, hanno deciso di compiere uno studio metodico di valutazione di questa terapia, seguendo sette pazienti prima e dopo l’intervento di Hongyun Huang, studiando le sue pubblicazioni e visitando il suo laboratorio. I risultati sono stati recentemente pubblicati e discussi questa settimana da David Cyranoski sul fascicolo di Nature di giovedì (B. H. Dobkin, A. Curt e J. Guest, Neurorehabil. Neural Repair 20, 5-13, 2006; David Cyranoski, Patients warned about unproven spinal surgery. Nature 440, 850-851, 13 April 2006).

La prima questione rilevante che emerge da questo studio riguarda le cellule impiegate per l’impianto. Huang si basa sull’ipotesi, sperimentalmente fondata, che le cellule OEC (olfactory ensheating cells) siano in grado di promuovere la rigenerazione neurale nella sede del danno. Bruce Dobkin e i suoi collaboratori affermano di non essere riusciti a confermare che le cellule impiegate dal chirurgo cinese siano effettivamente cellule OEC. Se lo sono, almeno in parte, non si tratterebbe di OEC pure.

Il secondo punto sottoposto a verifica riguarda gli effetti collaterali. In una presentazione ad un meeting tenutosi oltre due anni or sono, nel febbraio del 2004, Huang aveva dichiarato che, negli oltre 500 pazienti sottoposti al suo intervento di impianto di cellule, non si erano manifestati effetti collaterali. Cinque dei sette pazienti seguiti da Dobkin e colleghi, hanno presentato vari effetti collaterali inclusa una forma di meningite.

L’ultima e più rilevante questione riguarda l’efficacia della terapia: non è stato possibile registrare alcun miglioramento oggettivo nel piccolo campione controllato. In particolare, nei tre pazienti in cui Armin Curt, neurologo dell’ICORD presso la University of British Columbia (Canada), ha potuto misurare la risposta muscolare agli stimoli nervosi prima e dopo il trattamento, non si è rilevta alcuna differenza.

Le conclusioni dello studio di Dobkin, Curt e Guest sono drastiche: l’intervento di Hongyun Huang, pur essendo eseguito secondo una procedura corretta, non porta benefici ai pazienti, presenta rilevanti effetti collaterali e i tipi cellulari impiantati non corrispondono a quelli dichiarati nel protocollo.

 

Diane Richmond

BM&L-Aprile 2006

www.brainmindlife.org