COME IL CERVELLO SI PROTEGGE DALLO STRESS 

 

 

Sono noti i danni che lo stress è in grado di arrecare a strutture cerebrali come l’Ippocampo, l’Amigdala e le altre aree attive e vulnerabili durante la reazione a situazioni traumatiche, minacciose o intensamente frustranti.

Tuttavia, nei mammiferi la reazione allo stress non è semplicemente stereotipa e costantemente automatica, ma in molti casi può essere inibita e variamente modulata. Ad esempio, talvolta non si ha l’evocazione della risposta a uno stressor perché l’animale sa di poterne controllare gli effetti.

Il grado di controllo che un animale può esercitare su uno stressor è un potente modulatore dell’impatto dello stress sul sistema nervoso centrale e sull’intero organismo.

E’ noto che gli agenti stressanti non controllabili producono una serie di effetti che mancano quando lo stress è controllabile.

Su Nature Neuroscience Trevor W. Robbins presenta un nuovo studio condotto sui ratti (Controlling stress: how the brain protects itself from depression. Nature Neurosci. 8, 261-262, 2005) in cui si dimostra che gli inputs discendenti dalla corteccia prefrontale al sistema serotoninergico del Mesencefalo segnalano la controllabilità dello stress.

Le ricerche più recenti sulla controllabiltà sono state focalizzate sull’attività di neuroni del Tronco Encefalico come il nucleo del rafe dorsale.

J. Amat e coll. (Medial prefrontal cortex determines how stressor controllability affects behaviour and dorsal raphe nucleus. Nature Neurosci. 8, 365-371, 2005) hanno trovato che le regioni infra-limbiche e pre-limbiche della parte ventrale della corteccia prefrontale mediale nel ratto rilevano se un evento stressante è sotto il controllo dell’organismo. Quando uno stressor è controllabile, l’attivazione indotta dallo stress del nucleo del rafe dorsale è inibita dalla corteccia prefrontale mediale con il conseguente blocco delle routines ordinariamente attivate dagli eventi non controllabili.

Questo dato suggerisce una nuova funzione per la parte ventrale della corteccia prefrontale mediale ed implica che la presenza di controllo inibisce l’attività neurale nei nuclei del Tronco Encefalico come il nucleo del rafe dorsale, in contrasto con l’opinione prevalente secondo cui questa attività sarebbe indotta da mancanza di controllo.

 

BM&L-Aprile 2005