CONTROLLO SESSUALE DEL CANTO D’AMORE

 

 

Perché il canto di corteggiamento del moscerino della frutta, Drosophila melanogaster, sia presente solo nel maschio, sembra essere un mistero, così come sono rimasti fino ad oggi misteriosi i meccanismi molecolari che regolano il controllo di questo comportamento, ma ora uno studio di Miesenböck e Clyne del Department of Cell Biology della Yale University School of Medicine, ha gettato luce su questa differenza sessuale e sui possibili processi che ne determinano l’espressione, chiarendo un nodo cruciale (Clyne J. D. & Miesenböck G. Sex-specific control and tuning of the pattern generator for courtship song in Drosophila. Cell 133, 354-363, 2008).

I maschi del moscerino corteggiano le femmine con una speciale e caratteristica modulazione sonora definita “canto”, ma creata mediante particolari vibrazioni delle ali. Si ritiene che lo schema delle frequenze di movimento e dei loro tempi, sia mediato dai neuroni del ganglio toracico, sotto il controllo della struttura nervosa encefalica (il cosiddetto “cervello” dell’insetto). I circuiti nervosi di queste regioni sono molto simili nei due sessi, per cui non si comprende -su questa base- perché non possano anche le femmine attivare il pattern motorio che produce il canto d’amore del maschio. Gran parte del comportamento riproduttivo dell’insetto origina da vari prodotti dei fattori di trascrizione del gene fru (fruitless), che è espresso soltanto nei neuroni. Alcune di queste proteine sono genere-specifiche (mRNA alternative splicing) e i prodotti di fru del maschio sono complessivamente indicati con fruM, mentre quelli della femmina con  fruF.

I due ricercatori hanno ipotizzato che la mancanza del canto nella femmina sia da attribuirsi alle differenze genere-specifiche nei neuroni contenenti proteine-fru.

La sperimentazione ha dimostrato che anche le femmine possiedono il pattern neuromotorio per eseguire quel complesso di battiti d’ali che configura il “canto”, dunque Miesenböck e Clyne hanno generato femmine transgeniche esprimenti fruM. Le femmine con i prodotti genici maschili hanno mostrato la stessa capacità di esecuzione e la stessa suscettibilità all’induzione dei maschi.

Si deduce da ciò, che componenti neurali o proprietà impartite dall’azione di fruM sono necessarie per attivare e controllare l’esecuzione del programma motorio toracico del “canto” della Drosophila.

In conclusione, questo studio dimostra che la potenzialità, presente anche nella femmina, rimane latente per l’assenza del set di prodotti maschili del gene fru.

 

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Roberto Colonna

BM&L-Maggio 2008

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