SISTEMA CANNABINOIDE ESSENZIALE PER ADATTARSI ALLO STRESS

 

 

I notevoli progressi compiuti nella conoscenza biochimica e molecolare del sistema endocannabinoide non hanno fatto altro che accrescere l’interesse e la curiosità scientifica per la definizione dei ruoli fisiologici che questo sistema svolge nell’organismo animale e, in particolare, nel cervello dei mammiferi.

I composti naturali, quali l’anandamide (N-arachidonil-etanolammina o AEA) e il 2-AG (2-arachidonil-glicerolo) capaci di legarsi ai recettori (CB1 nel sistema nervoso centrale e CB2 alla periferia)[1] occupati dal principio attivo della cannabis (Δ9-tetraidrocannabinolo) sono detti endocannabinoidi e costituiscono un’eccezione rispetto alle altre molecole di neurotrasmissione (acetilcolina, amine biogene e peptidi) perché derivano da lipidi, non sono immagazzinati in vescicole sinaptiche e sono prodotti “a richiesta” in base alle esigenze del momento, suggerendo un ruolo di fine regolazione.

La secrezione di glucocorticoidi per effetto di eventi, stimoli o condizioni stressanti, determina un complesso di cambiamenti fisiologici utili e protettivi per l’organismo nel breve termine, ma se la ripetuta esposizione a stress causa un cronico innalzamento dei tassi di secrezione di questi ormoni steroidi, con il perdurare di quest’assetto funzionale straordinario, si producono una serie di effetti deleteri sulle funzioni neurobiologiche, immunologiche, cardiovascolari, e metaboliche. Poiché il sistema dei cannabinoidi naturali risponde all’attività dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene che regola la secrezione dei glucocorticoidi, si è ipotizzato che la segnalazione endocannabinoide intervenga con un ruolo di regolazione della risposta allo stress cronico, ma fino ad oggi non vi sono state dimostrazioni sperimentali di questa funzione e dei meccanismi con i quali è attuata.

Hill e collaboratori dei Departments of Psychology and Cellular and Physiological Sciences, University of British Columbia, Vancouver (Canada) hanno indagato il ruolo della segnalazione endocannabinoide nell’adattamento allo stress (Hill M. N., et al. Endogenous cannabinoid signaling is essential for stress adaptation. Proceedings of the National Academy of Science USA 107 (20), 9406-9411, 2010).

La ripetuta esposizione allo stress determina modificazioni nell’increzione dell’ormone corticosterone, equivalente fisiologico murino del cortisolo umano. In particolare, si ha aumento della sintesi e del rilascio di questo ormone dello stress in condizioni basali, e una riduzione dei livelli nella risposta ad agenti stressanti. I ricercatori si sono posti l’obiettivo di verificare se gli endocannabinoidi hanno un ruolo nel determinare questo adattamento.

Ripetuti stress controllati riducevano i livelli di anandamide (AEA) nell’ipotalamo, nella corteccia, nell’amigdala e nell’ippocampo, ma aumentavano i livelli di 2-AG nell’amigdala. La sperimentazione ha dimostrato che queste variazioni mediavano l’adattamento, rispettivamente, dei livelli di corticosterone basali e indotti dallo stress. In particolare, Hill e collaboratori hanno accertato che l’aumento dei livelli di 2-AG richiedeva l’attivazione del recettore CB1.

In altre parole, i ricercatori hanno accertato una regolazione divergente, a seguito di reiterate stimolazioni da parte di stressors, dei due ligandi endocannabinoidi AEA e 2-AG, così che il contenuto di AEA nel circuito corticolimbico dello stress era persistentemente ridotto, mentre la quota di 2-AG rimaneva elevata solo nei neuroni dell’amigdala.

Lo studio farmacologico ha dimostrato che questa regolazione divergente dei due endocannabinoidi contribuisce a determinare forme distinte di abitudine nell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. L’inibizione dell’idrolisi dell’anandamide impediva lo sviluppo di ipersecrezione basale di corticosterone nei roditori esposti ripetutamente a stress. E, per contro, la somministrazione sistemica o per infusione diretta nell’amigdala di un antagonista recettoriale di CB1 prima dell’esposizione allo stress conclusivo, preveniva il declino delle risposte del corticosterone indotte da stress ripetuto.

Gli esiti di questo studio dimostrano che due diversi endocannabinoidi modulano due differenti aspetti della risposta allo stress, evidenziando il ruolo di fine regolazione di questo sistema e, naturalmente, il pericolo rappresentato dalla rottura, mediante una sconsiderata assunzione di derivati della cannabis, dei delicati equilibri omeostatici basati su questa segnalazione.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la collaborazione e invita alla lettura delle recensioni dei lavori originali di argomento connesso che compaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” (ad esempio Note e Notizie 05-09-09 La cannabis è cancerogena oltre che lesiva per il cervello) e degli altri scritti sulla cannabis pubblicati su questo sito, in particolare la scheda introduttiva in AGGIORNAMENTI: BM&L sulla cannabis.

 

Diane Richmond

BM&L-Giugno 2010

www.brainmindlife.org

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

 

 

 



[1] CB1, recettore del sistema nervoso centrale accoppiato a proteine G1/G0, è stato clonato nel 1990; CB2, recettore periferico, è stato clonato nel 1993. CB1 è altamente espresso nella corteccia cerebrale, nei nuclei della base, nell’ippocampo, nell’amigdala, nel cervelletto e nei nuclei del tronco encefalico. La localizzazione di CB1 è prevalentemente presinaptica sia in sinapsi eccitatore glutammatergiche, sia in sinapsi inibitorie GABA-ergiche. E’ nota l’esistenza di altri recettori degli endocannabinoidi, ma gli studi per la loro caratterizzazione sono ancora in corso.