COME UN CANNABINOIDE
PROTEGGE IL CERVELLO NELL’INFIAMMAZIONE
La Microglia può essere considerata come la popolazione di
cellule immunitarie residenti del cervello, permanentemente in attività di
pattugliamento del micro-ambiente encefalico. Un appropriato feed-back
inibitorio dell’azione di queste cellule svolge un ruolo cruciale sia in
condizioni normali che patologiche. Eva Eljaschewitsch e i suoi collaboratori
hanno scoperto che questo feed-back è fornito dalla segnalazione
derivante dall’interazione del cannabinoide endogeno anandamide (si veda:
AGGIORNAMENTI
–
BM&L Sulla Cannabis – scheda
introduttiva) con i suoi recettori CB1 e CB2,
che conduce all’induzione della MKP-1 (The
Endocannabinoid Anandamide Protects Neurons during CNS Inflammation by Induction
of MKP-1 in Microglial Cells. Neuron 49, 67-69, 2006).
Gli endocannabinoidi vengono rilasciati dopo un danno cerebrale e si ritiene che attenuino il danno mediante il legame ai recettori CB1 che proteggerebbe dal danno eccitotossico. Queste lesioni consisterebbero inizialmente in una distruzione del parenchima cerebrale che attrae i macrofagi e la microglia: il rilascio, da parte di queste cellule, di citochine tossiche e radicali liberi porta al danno secondario che il meccanismo molecolare scoperto dal gruppo di Eva Eljaschewitsch è in grado di limitare.
Il rilascio di anandamide da parte del tessuto nervoso danneggiato potrebbe rappresentare un nuovo meccanismo di comunicazione neuro-immunitaria in grado di controllare e limitare la risposta immune dopo il danno primario del sistema nervoso centrale.