CANALI DEL CALCIO: UN’INTRODUZIONE   

 

 

La presentazione al seminario sulle sinapsi di BM&L di una recente pubblicazione di Hainsworth, Randall e Stefani (Whole-cell patch clamp recording of voltage sensitive Ca2+ channel currents heterologous expression systems and dissociated brain neurons. Methods Mol Biol. 312, 161-179, 2006) ha offerto a Nicole Cardon l’occasione per una breve dissertazione introduttiva sui canali del calcio sensibili al voltaggio, che qui di seguito riassumiamo.

Si riconoscono almeno sei sub-classi di canali del Ca2+, cinque delle quali (L, N, P, Q, R) sono attivate dall’alto voltaggio e distinte sulla base di caratteristiche farmacologiche e biofisiche, ed una (T) attivata dal basso voltaggio.

Presenti sulle membrane dei miociti e di molti altri tipi cellulari, nei neuroni svolgono un ruolo di cruciale importanza nel rilascio dei neurotrasmettitori dai terminali sinaptici e si reperiscono, sia pure in minore concentrazione, nei dendriti, nei corpi cellulari e nei coni di crescita.  In corrispondenza della membrana del segmento iniziale dell’assone, la loro attività è stata messa in relazione con l’adattamento.

I canali del calcio sono altamente sensibili alle differenze di voltaggio fra i due versanti della membrana e, come hanno mostrato gli studi mediante patch-clamp, l’apertura e la chiusura si succedono con estrema rapidità in un ciclo la cui durata, misurata per i canali L, è di circa 0,6 ms.

Tuttavia, come per altri canali, si ritiene che il meccanismo sia più complesso di un semplice ciclo “aperto-chiuso” e preveda configurazioni intermedie. Nei piccoli campioni di membrana studiati, il numero di canali che va incontro a questo ciclo dipende dalla differenza di voltaggio: una caduta della polarizzazione determina un incremento percentuale notevole. La quota di inattivazione varia fra i vari tipi di canali e, ad esempio, il tipo P risulta lento se paragonato al tipo R.

Oltre che alle differenze di voltaggio i canali del Ca2+ sono sensibili a numerosi trasmettitori e farmaci, fra cui GABA, 5-HT, NA, somatostatina, encefalina, 1,4-di-idropiridina; quest’ultimo composto è stato impiegato per isolare i canali di tipo L dal muscolo scheletrico di coniglio. Le molecole finora sperimentate sembrano tutte tendere all’inattivazione (downmodulation).

Un’altra proprietà rilevante è l’alta selettività di questi canali, che assicura un flusso in entrata di calcio non contaminato da Na+ e K+, nonostante le elevate concentrazioni di questi ioni nei fluidi extracellulari (es.: 3 mM Ca2+/ 145 mM Na+).

I canali del calcio hanno una subunità principale α-1 -strutturalmente omologa della subunità α dei canali del sodio- subunità α-2 e δ che formano un complesso glicoproteico di membrana unito da un ponte disolfuro, e subunità β intracellulari. I canali del calcio delle cellule del muscolo scheletrico hanno anche una subunità di membrana γ (Siegel, Albers, Brady, Price, Basic Neurochemistry. Molecular, Cellular, and Medical Aspects, 7th Edition, p. 103, Academic Press 2006).

 

Al termine della trattazione, fra i riferimenti bibliografici, oltre al già citato Basic Neurochemistry (il volume è stato presentato per la prima volta lo scorso 21 gennaio a Firenze dal nostro presidente e, prossimamente, sarà oggetto di una nuova e più dettagliata presentazione), è stato ricordato l’ottimo capitolo 11 (Voltage-Gated Ion Channels) del manuale di C. U. M. Smith (Elements of Molecular Neurobiology. 3rd Edition, Wiley and Sons, Chichester 2002) e, a chi voglia approfondire le basi, è stata suggerita la lettura di un articolo che, a dodici anni di distanza dalla sua pubblicazione, può a buon diritto ritenersi un “classico”: Hofmann, Biel, Flockerzi, Molecular basis for Ca2+ channel diversity. Annu. Rev. Neurosci. 17, 399-418, 1994. A questo può seguire Catterall, Structure and regulation of voltage-gated calcium channels. Annu. Rev. Cell Dev. Biol. 16, 521-555, 2000.

 

BM&L-Febbraio 2006

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