AUGURI A RITA LEVI MONTALCINI PER I SUOI 101 ANNI

 

 

Dopo l’incidente di febbraio, che causò una rottura traumatica del femore operata con successo all’Ospedale Sant’Andrea di Roma, nei nostri auguri nutriti di rispetto, ammirazione e gratitudine, c’è più calore ed affetto del solito per la nobile signora della ricerca italiana.

Il consueto appuntamento annuale della “Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia” per il compleanno di Rita Levi-Montalcini, quest’anno è stato anticipato di qualche giorno, perché si è deciso di dedicare un’intera settimana di incontri (15-22 aprile 2010) ad una celebrazione non rituale che, prendendo le mosse da un approfondimento bio-bibliografico del percorso compiuto dalla nostra amata neuroscienziata, si prefigge lo scopo di offrire occasioni di studio e di aggiornamento sui fattori di crescita e sulle malattie neurodegenerative, e di proporre riflessioni e discussioni sul modello, sempre estremamente attuale, di donna e di scienziato che la Montalcini incarna ed ha incarnato per tre generazioni di ricercatori.

“Nata a Torino il 22 aprile del 1909, dove si è laureata in Medicina e Chirurgia nel 1936, è con Gerty Cory, Rosalyn Yalow, Barbara McClintock, Gertrude B. Elion, Christiane Nüsslein-Volhard e Linda B. Buck, una delle sette donne che hanno ricevuto il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina”, ha esordito il presidente Giuseppe Perrella nella sua relazione introduttiva, nel corso della quale ha ripercorso in dettaglio le tappe principali della storia della vita della professoressa ed ha svolto un racconto particolareggiato ed istruttivo delle impegnative vicende che portarono all’identificazione, alla purificazione, al sequenziamento e ai primi studi funzionali del fattore di crescita della cellula nervosa o NGF (nerve growth factor)[1].

Nella relazione si è posto l’accento sul fatto che l’identificazione del primo fattore di crescita ha aperto una finestra sul mondo vasto e complesso della regolazione dello sviluppo del sistema nervoso; infatti, come si legge nella motivazione dell’assegnazione del Premio Nobel da parte dell’Accademia delle Scienze di Svezia (1986), prima di questi studi non vi era alcuna idea di “come lo sviluppo del sistema nervoso e l’innervazione degli organi fossero regolati”. Ed oggi sappiamo bene che la regolazione dello sviluppo e i sui meccanismi molecolari costituiscono un vasto ambito di conoscenza che impegnerà la ricerca ancora per molti decenni.

 Al termine dell’illustrazione e della discussione del contributo scientifico di Rita Levi-Montalcini, il presidente ha proposto una rassegna di alcuni dei volumi, fra saggi e narrazioni autobiografiche che la professoressa ha scritto nel corso di trent’anni, dal 1974 al 2004, dedicando un’esposizione sintetica del contenuto ed un commento personale a ciascuno degli undici libri, così citati in ordine cronologico: Il messaggio nervoso (1974), Elogio dell’imperfezione (1987), NGF: apertura di una nuova frontiera nella neurobiologia (1989), Il tuo futuro (1993), Senz’olio contro vento (1996), L’asso della manica a brandelli (1998), La galassia mente (1999), Cantico di una vita (2000), Un universo inquieto (2001), Tempo di mutamenti (2002) e Abbi il coraggio di conoscere (2004). Ha poi citato alcuni passi tratti dalle ultime pubblicazioni scritte in collaborazione con Giuseppina Tripodi.

Per introdurre le discussioni dei prossimi giorni sul ruolo dello scienziato nel Terzo Millennio, Giuseppe Perrella ha ripreso le tre chiavi di lettura della biografia della Montalcini impiegate lo scorso anno in occasione del discorso pronunciato per la celebrazione del centesimo compleanno: 1) la conoscenza, 2) la prevalenza del valore dei contenuti del sapere sulle forme della sua rappresentazione e comunicazione, 3) la volontà. Rimandiamo alla lettura della nota dello scorso anno per una compiuta esposizione[2].

L’incontro è proseguito con la presentazione di quattro rassegne sull’NGF, e si è concluso con la presentazione del programma delle prossime giornate.

Qui di seguito riportiamo una scheda sintetica dei dati biografici più salienti.

 

Nata a Torino il 22 aprile del 1909 dalla pittrice Adele Montalcini e dall’ingegnere elettrotecnico e matematico Adamo Levi, Rita intraprese gli studi di medicina contro il parere del padre che avrebbe preferito coltivasse interessi ritenuti a quei tempi più adatti ad una ragazza.

Frequentò la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino, dove fu allieva di Giuseppe Levi e collega di altri due Premi Nobel, Salvatore Luria e Renato Dulbecco. Laureatasi nel 1936, rimase all’Università con la funzione di assistente nell’area della psichiatria, occupandosi di biologia per intraprendere la carriera di ricercatrice; ma nel 1938, con la promulgazione delle leggi razziali, fu considerata ebrea ed espulsa. Nel 1939 aveva trovato asilo presso un laboratorio di neurologia in Belgio ma, poco prima dell’invasione nazista, fu costretta a rimpatriare. Non potendo più frequentare gli istituti universitari, proseguì i suoi studi in un laboratorio di fortuna allestito in casa, dove ospitò Giuseppe Levi con il quale avviò una intensa collaborazione volta al fine di determinare il ruolo dei fattori genetici (intrinseci) e ambientali (estrinseci) nella differenziazione del sistema nervoso.

Nel 1943 si trasferì a Firenze, dove visse in clandestinità ed operò come medico volontario nell’assistenza ai profughi di guerra, sotto la protezione degli Alleati. Finita la guerra, ritornò all’Università come assistente di Levi e, nel 1947, fu invitata dal neuroembriologo Viktor Hamburger a proseguire i suoi studi presso il Dipartimento di Zoologia della Washington University a St. Louis, nel Missouri. Due settimane dopo il suo arrivo, fece una scoperta sui movimenti migratori delle popolazioni neuroniche in corso di differenziazione, in seguito alla quale fu nominata professore associato. Queste stesse ricerche le valsero, poi, l’incarico di professore ordinario.

Gli studi sul fattore di crescita della cellula nervosa, NGF (Nerve Growth Factor), che la portarono al Nobel condiviso con Stanley Cohen nel 1986, cominciarono nel 1953 in Brasile, con Hertha Meyer dell’Istituto di Biofisica di Rio de Janeiro, e proseguirono a St. Louis, dove rimase fino al 1977.

Dal 1969, pur vivendo negli Stati Uniti, assunse la direzione del Centro di Ricerche di Neurobiologia del CNR dove, dal 1990, ha guidato la ricerca sul fattore di crescita da lei scoperto. Nel 1993 fu chiamata a presiedere l’Istituto Italiano dell’Enciclopedia Treccani. E’ membro di molte istituzioni di alto prestigio, quali la National Academy of Sciences (USA), la Royal Society di Londra, l’Accademia dei Lincei, l’Accademia delle Scienze e l’Accademia Pontificia. Senatrice a vita dal 2001, anno nel quale ha ricevuto la sua ultima laurea ad honorem, quella in medicina veterinaria.

Fondatrice dell’Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello, ha dato vita a numerose attività a sfondo sociale, fra cui spicca la lotta all’analfabetismo in Africa mediante la Fondazione Rita Levi-Montalcini onlus, e l’impegno contro le difficoltà del mondo giovanile affrontato dalla Fondazione “Il futuro ai giovani”.

 

Concludendo, credo di interpretare il desiderio di tutti i soci e, particolarmente, di tutte le donne della Società di Neuroscienze, rivolgendomi direttamente a lei con la spontaneità e la semplicità delle amiche più care: “Auguri, Rita!”.

 

Isabella Floriani

BM&L-Aprile 2009

www.brainmindlife.org

 

[Tipologia del testo: RESOCONTO DI UN INCONTRO]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] L’NGF è un dimero costituito da due catene polipeptidiche identiche di 13.250 Da, con tratti di sequenza in comune con l’insulina. Il gene è membro della famiglia NGF-beta con localizzazione 1p13.1.

[2] Note e Notizie 18-04-09 Rita Levi-Montalcini compie cento anni. Si ricordano anche le seguenti: Note e Notizie 26-04-08 Giuseppe Perrella ringrazia Rita Levi Montalcini nel suo 99° compleanno; Note e Notizie 21-04-07 Buon compleanno a Rita Levi Montalcini da BM&L; Note e Notizie 18-12-05 Giuseppe Perrella su Rita Levi Montalcini.