AUGURI DI GUARIGIONE A RITA LEVI-MONTALCINI E NUOVE SU NGF

 

 

Nei giorni scorsi, per un banale incidente occorso in casa, Rita Levi-Montalcini si è prodotta una frattura traumatica del collo del femore, che è stata operata con successo presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma. Al risveglio dall’anestesia per l’intervento, che ha richiesto l’inserimento di una protesi d’anca, l’amata neuroscienziata è apparsa serena e disposta a scherzare sull’accaduto. Giuseppe Perrella, a titolo personale e in qualità di presidente della Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia, ha augurato una pronta e completa guarigione alla centenaria più eminente del nostro Paese e della comunità scientifica internazionale.

Intanto, sul fattore di crescita della cellula nervosa (Nerve Growth Factor, NGF) che valse il Premio Nobel alla ricercatrice torinese, gli studi continuano ad ottenere dati di notevole interesse.

Wijeyewckrema e colleghi della Monash University in Australia hanno condotto una interessante ricerca, i cui risultati suggeriscono che l’NGF potrebbe funzionare come un inibitore delle metalloproteinasi  (Wijeyewckrema L. C., et al. Nerve growth factor inhibits metalloproteinase-disintegrins and blocks ectodomain shedding of platelet glycoprotein VI. J. Biol. Chem. [Epub ahead of print, feb.17], 2010).

I rapporti fra la segnalazione legata all’NGF, i sistemi colinergici del proencefalo basale e il citoscheletro, sono stati indagati in numerosi studi e i risultati più interessanti, in relazione alla degenerazione specifica che si verifica nella malattia di Alzheimer, sono stati raccolti in una esaustiva rassegna di prossima pubblicazione (Niewiadomska G., et al. The cholinergic system, nerve growth factor and the cytoscheleton. Behav. Brain Res. [Epub ahead of print, feb.16], 2010).

Niewiadomska e i suoi collaboratori del Laboratory of Preclinical Studies in Neurodegenerative Diseases, Department of Neurophysiology, Necki Institute di Varsavia, hanno focalizzato l’attenzione sulla dipendenza dei sistemi colinergici dal fattore di crescita, sul legame NGF/recettore, sulla trasduzione del segnale, sul trasporto retrogrado, sulla regolazione di specifici processi endocellulari e sul potenziale ruolo del difetto di segnalazione dell’NGF nelle alterazioni del citoscheletro. E’ noto che la disfunzione dell’NGF e dei suoi recettori si ritiene possa avere un ruolo nella selettiva distruzione dei neuroni colinergici che ha luogo per una buona parte dell’evoluzione della malattia di Alzheimer, pertanto il quadro dei risultati ottenuti per i singoli meccanismi, che emerge da questa rassegna, può essere utile per chi si occupa del capostipite delle neurotrofine come potenziale bersaglio terapeutico nella malattia di Alzheimer.

 

Ludovica R. Poggi   

BM&L-Febbraio 2010

www.brainmindlife.org     

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]