L’ANSIA CONFLITTUALE E I RECETTORI 5-HT2A

 

 

E’ noto che nei disturbi che si manifestano con ansia e depressione, si riscontrano alterazioni della segnalazione mediata dalla serotonina (5-HT), ed è altrettanto noto che la misura terapeutica più diffusa si basa su un aumento della disponibilità del neurotrasmettitore mediante inibitori della ricaptazione (inibizione dei trasportatori). La ricerca di base ha però evidenziato da tempo che la 5-HT -come altri mediatori- svolge funzioni molto diverse e talora antagoniste nella sua interazione con classi di recettori diversi, per cui lo studio delle attività dei circuiti che presentano tale amina biogena nei terminali sinaptici non può prescindere dal ruolo di classi e sottoclassi recettoriali. Il quadro delle funzioni mediate da questa molecola diventa ancora più complesso se si impiega un criterio topografico che tenga conto della fisiologia dei sistemi serotoninergici mesencefalici, tegmentali, diencefalici, cortico-basali, ecc.

Il recettore 5-HT2A è uno dei tanti mediatori dell’azione serotoninergica, ma la sua elevata espressione nella corteccia, nell’ippocampo, nell’amigdala e nella porzione ventrale dello striato, ha indotto i ricercatori a ritenere che possa avere un importante ruolo nel mediare i processi neurali alla base degli stati ansiosi umani, perché tali aree dell’encefalo sono state messe in relazione con comportamenti attribuiti a stati simili all’ansia negli animali da esperimento.

Weisstaub e collaboratori hanno rilevato che topi con deficit di recettori 5-HT2A mostrano ridotti segni di ansia conflittuale. Il selettivo ripristino di 5-HT2A nel proencefalo dei topi è apparso in grado di normalizzare le manifestazioni comportamentali legate all’ansia (Cortical 5-HT2A receptor signaling modulates anxiety-like behaviours in mice. Science 313, 536-540, 2006).

Al contrario di quanto ci si poteva attendere, i comportamenti legati a paura e depressione non hanno evidenziato variazioni significative dipendenti dalla funzione di tali recettori.

Questi risultati suggeriscono agli autori una specifica funzione dei 5-HT2A nella mediazione dell’ansia conflittuale.

E’ d’obbligo una sia pur breve considerazione a commento di questo lavoro e della ratio interpretativa che lo caratterizza.

Nell’intricato labirinto di circuiti che costituisce la base neurale della nostra psicologia, i ricercatori hanno impiegato per decenni i neurotrasmettitori come filo di Arianna, con risultati molto deludenti; attualmente le speranze sono in gran parte confluite nello studio dei recettori, che ha già fornito molte risposte a quesiti rimasti a lungo insoluti. Tuttavia non sarà possibile definire sicure basi neurali per gli stati mentali che investono la vita psichica nel suo complesso, fino a quando -come sostiene Giuseppe Perrella- non si comprenderà la logica delle singole unità funzionali in chiave biologica e la si potrà mettere in relazione con i patterns di attivazione complessivi che corrispondono a categorie interpretative quali quelle dell’ansia e della depressione.

 

L’autrice della nota ringrazia Giuseppe Perrella con il quale ha discusso l’argomento trattato, ed Isabella Floriani per la correzione della bozza.

 

Nicole Cardon

BM&L-Ottobre 2006

www.brainmindlife.org