RIGENERAZIONE UN ANNO DOPO LA LESIONE SPINALE

 

 

Fino ad oggi, le procedure sperimentali impiegate per trattare le lesioni cronicizzate del midollo spinale, non sono riuscite ad ottenere una rigenerazione assonica significativa e tale da far sperare in una loro efficacia nel determinare in clinica un recupero funzionale apprezzabile di lesioni non irrilevanti e datanti da tempo. Sembrano incoraggianti, invece, i risultati di Kadoya e colleghi del Department of Neurosciences, University of California in San Diego, che hanno impiegato una strategia terapeutica combinata per indurre rigenerazione assonica nel midollo spinale di ratti, a distanza di più di un anno dall’evento lesivo (Kadoya K., et al. Combined intrinsic and extrinsic neuronal mechanisms facilitate bridging axonal regeneration one year after spinal cord injury. Neuron 64, 165-172, 2009).

Come ha osservato di recente il professor Rossi, recensendo due importanti studi sulla rigenerazione spinale, nonostante gli apprezzabili progressi della ricerca e della terapia delle lesioni del midollo spinale, sono ancora molti i casi trattati con scarso successo e “un’opinione che si va diffondendo sempre più fra i ricercatori, è che allo stato attuale delle conoscenze il trend per l’immediato futuro va verso terapie basate su un approccio multiplo. Ovvero, si ritiene che la combinazione di più interventi basati su criteri diversi ed integrati con metodi riabilitativi avanzati ed adattati al singolo paziente, piuttosto che l’intervento basato su un singolo approccio, possa ottenere gli esiti migliori” [1]. In linea con questa tendenza, lo studio di Kadoya ha confermato l’efficacia di un approccio combinato.

I ricercatori sono intervenuti esattamente dopo 15 mesi dalla lesione spinale indotta nei roditori: un lasso di tempo comparabile a quello che in clinica corrisponde ad una lesione stabilizzata da anni.

Il trattamento sperimentale è stato diretto sia alla capacità intrinseca di rigenerazione dei neuroni, usando la lesione condizionante i nervi periferici, sia all’ambiente lesivo, trapiantando cellule stromali del midollo osseo e fornendo un gradiente di neurotrofina 3 (NT3), molecola che è in grado di promuovere la rigenerazione assonica oltre il sito della lesione midollare.

Gli assoni sono cresciuti attraversando la lesione, e così dimostrando che anche a distanza di oltre un anno la rigenerazione è possibile.

 

Roberto Colonna 

BM&L-Dicembre 2009

www.brainmindlife.org

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] Si veda in Note e Notizie 26-09-09 Nuove vie per trattare le lesioni del midollo spinale e Note e Notizie 26-09-09 I macrofagi che riparano le lesioni del midollo spinale.