AMUSIA ASSOCIATA A DIFETTI SPAZIALI

 

 

La musica è un prodotto artistico che si basa sulla nostra capacità di percepire, distinguere e riprodurre suoni. La base neurobiologica di tali funzioni è attiva fin dalla nascita e l’interazione basata su suoni vocali, fra la madre e il lattante, ha caratteristiche costanti in ogni cultura ed area geografica: la differenza tonale fra la voce dell’una e dell’altro è stata paragonata ad un intervallo di quinta, come quello che intercorre fra il DO e il SOL. Nei soggetti adulti è quanto mai difficile studiare le basi neurali delle abilità musicali, perché non sono nettamente distinte da quelle delle altre funzioni cognitive e il loro esercizio interseca numerosi apprendimenti culturali.

L’amusia è una condizione caratterizzata dalla difficoltà nel riconoscere cambiamenti di tono nelle melodie, che colpisce circa il 4% delle persone e della quale si sa ancora poco. Una traccia per la ricerca è costituita dall’associazione culturale di concetti spaziali e concetti musicali, che fa supporre un’origine intrinseca al sistema nervoso. Si pensi, ad esempio, che le note musicali alte (acute) sono rappresentate in alto nella comune notazione musicale.

Su questa base Douglas e Bilkey hanno indagato le prestazioni nel campo di alcune abilità spaziali di soggetti affetti da amusia (Douglas K. M. & Bilkey D. K. Amusia is associated with deficit in spatial processing. Nature Neuroscience 10, 915-921, 2007).

In particolare, sono state sottoposte persone affette e due gruppi di soggetti normodotati di controllo (musicisti e non musicisti) ad una prova di rotazione mentale mediante presentazione visiva, col risultato di prestazioni significativamente peggiori da parte degli amusici. I volontari sono poi stati sottoposti a prove di interferenza (spatial stimulus-response incompatibility task, pitch discrimination interference task) che hanno rivelato una maggiore influenza sulle persone non affette da amusia.

I risultati di questa sperimentazione suggeriscono che l’elaborazione dei toni musicali dipende da meccanismi cognitivi impiegati per elaborare informazioni spaziali.

 

Roberto Colonna

BM&L-Settembre 2007

www.brainmindlife.org