ALCOOLISMO: DANNI CEREBRALI PIU’ GRAVI NELLE DONNE 

 

 

Si definisce alcoolista chi consuma una quantità giornaliera di alcool etilico (etanolo) pari o superiore a 150 g. Questa quantità si raggiunge bevendo circa un litro e mezzo di un vino di 10 gradi alcolici, cioè di bassa gradazione (la gradazione media del vino da pasto in Piemonte, Toscana e Sicilia è, anche se di poco, superiore agli 11 gradi, ovvero 11% di etanolo).

Più comunemente si indica come alcoolista chi è affetto da tossicodipendenza da alcool manifestando tolleranza (necessità di aumentare la dose per ottenere gli effetti psichici), dipendenza psichica (incidenza condizionante del desiderio sul pensiero e sulle attività), dipendenza fisica (sviluppo della sindrome da astinenza con la sospensione). Il maggior numero di alcoolisti si rileva nella fascia di età compresa fra i 35 e i 50 anni, con un rapporto uomini/donne di 6 a 1. Proprio questa proporzione va mutando per il recente, continuo, incremento proporzionale di donne che abusano di bevande alcoliche.

E’ da tempo noto che le donne sono più sensibili agli effetti acuti di bevande alcoliche, manifestando più frequentemente e per dosi più basse, sintomi di euforia ed ebbrezza. Tuttavia questo effetto non può totalmente ascriversi all’alcool etilico. Infatti, bevande come la birra e il vino contengono numerosi e vari tipi di alcoli poli-insaturi, la cui azione si riduce spesso ad un effetto psicotropo passeggero. A questi alcoli, cui la sensibilità individuale è estremamente variabile, sembra si possa attribuire parte degli effetti immediati sulla coscienza. Pochi studi hanno documentato un danno più grave da alcool etilico nelle donne a parità di dosi assunte.

Karl Mann e i suoi collaboratori hanno condotto, alla Stanford University, uno studio di neuroimaging su un totale di 158 soggetti per valutare l’atrofia cerebrale causata da alcoolismo (Neuroimaging of Differences in Alcohol Dependence: Are Women More Vulnerable? Alcoholism: Clinical & Experimental Research 29 (5), 896-901, 2005).

Sono stati studiati 76 pazienti alcoolisti, ricoverati per un programma di disintossicazione della durata di sei settimane, rilevando dati di morfologia cerebrale all’ingresso e al termine del trattamento, comparandoli con quelli di un gruppo di controllo costituito da 82 volontari sani. Le donne alcooliste erano 42 e sono state confrontate con 34 sane; gli uomini alcoolisti giunti alla fine della sperimentazione erano 34, confrontati con 48 controlli non affetti.

Il confronto fra i dati morfologici rilevati prima e dopo del trattamento ha fatto registrare una riduzione del danno cerebrale in entrambi i sessi a seguito dell’astinenza totale e protratta. Per il resto tutti i dati indicano una evoluzione più sfavorevole nella donna. Ad esempio, a parità di tempo dall’esordio della sindrome diagnosticata secondo i criteri internazionali, le donne presentavano danno cerebrale più grave; così l’evoluzione verso un grado più elevato di atrofia è molto più rapida nelle donne, le quali giungono alla sindrome da dipendenza, a parità di dosi, in tempi molto più brevi.

 

BM&L-Giugno 2005