DISTURBO ATTENTIVO ADHD E TRASPORTO DELLA DOPAMINA

 

 

Il disturbo dell’attenzione con iperattività (ADHD) pone problemi psicologici, medici, pedagogici e didattici di non facile soluzione, spesso aggravati dall’ignoranza dei fattori biologici all’origine della sindrome. Ancora oggi, infatti, accade che il disturbo sia interpretato come una reazione ad esperienze emotive frustranti, secondo un modello psicodinamico tratto dalle nevrosi dell’adulto, oppure che sia considerato alla stregua di una semplice conseguenza di atteggiamenti psicopedagogici inadeguati.

Studi recenti sulle basi genetiche dell’ADHD, condotti sull’intero genoma, hanno rivelato un picco di associazione in corrispondenza della parte distale del braccio corto del cromosoma 5, che include il gene per il trasportatore della dopamina (DAT1).

Friedel e collaboratori hanno studiato in 329 famiglie, che presentavano in totale 523 bambini affetti da ADHD, il gene DAT1 e i loci adiacenti sul cromosoma 5, mediante la tipizzazione di 30 polimorfismi di singoli nucleotidi (SNP).

Un SNP localizzato nell’introne 4 del gene DAT1 è risultato fortemente associato all’ADHD fra i pazienti testati, confermando la recente ipotesi di un alterato trasporto della dopamina nella genesi del difetto di attenzione accompagnato ad iperattività (Friedel S., et al. Association and linkage of allelic variants of the dopamine transporter gene in ADHD. Mol. Psychiatry [advance online publication doi: 10.1038/sj.mp.4001986] 10 April, 2007).

La consapevolezza dell’esistenza di un difetto genetico deve supportare nei genitori, negli educatori e in tutti i professionisti che intervengono per guidare lo sviluppo cognitivo-comportamentale ed emotivo-affettivo del bambino, quella paziente perseveranza necessaria ad ottenere che con un continuo lavoro si possa agire, attraverso l’apprendimento derivante dall’esperienza, sull’espressione genica e sugli altri parametri neurobiologici soggetti a plasticità. Le modificazioni compensative che si otterranno, costituiranno la base biologica di un risultato terapeutico ed educativo sempre possibile.

 

Roberto Colonna

BM&L-Maggio 2007

www.brainmindlife.org