Alterate
nella schizofrenia le isoforme di AKT
GIOVANNA REZZONI
NOTE E NOTIZIE - Anno XXI – 26 ottobre 2024.
Testi
pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di
Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a
notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la
sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici
selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori
riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
Probabilmente nuove strategie terapeutiche potranno
migliorare la qualità della vita dei pazienti schizofrenici e, dunque,
l’attenzione alle evidenze sperimentali che indicano nuovi obiettivi molecolari
nella fisiopatologia del disturbo psicotico, si giustifica anche in questa
prospettiva. Il ritmo al quale si susseguono le nuove acquisizioni, ci induce a
frequenti recensioni, così che oggi contestualmente pubblichiamo la
presentazione di uno studio che dimostra come il difetto nel giro dentato di
una subunità del recettore NMDA del glutammato in una fase precoce dello
sviluppo, possa causare un fenotipo equivalente al quadro clinico della psicosi[1]. A
questa nostra “nota” rimandiamo per un’introduzione alla schizofrenia del
lettore non specialista.
Il disturbo schizofrenico è caratterizzato da
alterazioni sostanziali della funzione cerebrale e, fra queste, vari studi hanno
indicato che le vie di segnalazione dell’insulina, in particolare implicanti
AKT, hanno una parte nella fisiopatologia del disturbo. Emily A. Devine e colleghi coordinati da Robert E. McCullumsmith hanno analizzato questo ruolo, fornendo
elementi di rilevante interesse.
(Devine
E. A. et al., Neuronal alterations in AKT isotype expression in
schizophrenia. Molecular
Psychiatry – Epub ahead
of print doi: 10.1038/s41380-024-02770-8, October 18, 2024).
La provenienza degli autori
è la seguente: Department of
Neuroscience, University of Toledo College of Medicine and Life Sciences,
Toledo, OH (USA); Department of Pharmacology and Systems Physiology,
University of Cincinnati College of Medicine, Cincinnati, OH (USA); Department
of Psychiatry and Behavioral Sciences, University of Texas Health Science
Center at Houston, Houston, TX (USA); Department of Psychiatry, University of
Toledo College of Medicine and Life Sciences, Toledo, OH (USA).
Devine e colleghi hanno rilevato un’alta espressione di
mRNA di AKT1-3 nei neuroni provenienti dal cervello di pazienti schizofrenici,
contrariamente a quanto riportato in precedenti studi su tessuto cerebrale post-mortem,
ossia un’espressione totale delle proteine AKT immutata o diminuita, suggerendo
un potenziale disaccoppiamento tra trascritti e livello delle proteine.
Un’altra significativa osservazione è stata quella
del rilievo di una differente attività AKT nei due sessi, con una specificità
che suggerisce ruoli divergenti tra maschi e femmine affetti da schizofrenia.
Insieme con l’AKT sono state rilevate l’upregulation di PDPK1, un costituente critico della
via di segnalazione dell’insulina, e di varie fosfatasi note per la regolazione
dell’AKT.
È stata poi rilevata un’accresciuta espressione del
fattore di trascrizione FOXO1, un regolatore del metabolismo del glucosio,
suggerisce un possibile meccanismo compensativo dovuto alla de-regolazione
della segnalazione dell’insulina.
Non è superfluo sottolineare che i risultati
rilevati – come hanno dimostrato gli autori dello studio – erano
sostanzialmente indipendenti dall’uso di farmaci antipsicotici; cosa che li
indica quale espressione cerebrale intrinseca dell’endofenotipo schizofrenico.
I risultati sottolineano il significato di AKT e vie
di segnalazione associate nella schizofrenia, e gli autori dello studio
ipotizzano che gli elementi evidenziati potrebbero rappresentare una risposta
“compensatoria” a un difetto primario delle vie di segnalazione canoniche
dell’insulina.
Concludendo, l’approfondimento conoscitivo in termini
molecolari del ruolo di AKT e vie di segnalazione collegate potrà favorire lo
sviluppo di nuove strategie terapeutiche.
L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e
invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del
sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Giovanna
Rezzoni
BM&L-26 ottobre 2024
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