La prolattina regola il dolore nel
sesso femminile
GIOVANNI ROSSI
NOTE E NOTIZIE - Anno XVI – 02 novembre
2019.
Testi
pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di
Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie
o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione
“note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati
fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il
cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
Indicata
tradizionalmente come occorrenza clinica, la maggiore frequenza e gravità del
dolore cronico nel sesso femminile è ora supportata da un gran numero di
autorevoli studi preclinici e clinici. Patil e colleghi, che studiano da molti
anni questo problema, hanno identificato un meccanismo controllato da ormoni
sessuali che regola le risposte al dolore con un evidente sostrato dimorfico.
La ricerca
sulla neurobiologia del dolore oro-facciale, analizzando le ragioni della
specificità del dolore del trigemino, ha fornito importanti elementi per la
comprensione di fenomeni rimasti di difficile interpretazione fino a tempi
recenti. Lo studio anatomico, elettrofisiologico e farmacologico di afferenti
trigeminali innervanti aree tessutali differenti è stato di importanza cruciale,
in quanto ha rivelato che il tessuto bersaglio non è una passiva sede di
innervazione, ma interagisce dinamicamente con le terminazioni sensitive.
Questa interazione avviene sia attraverso fattori solubili quali le neurotrofine,
sia mediante il legame di proteine della matrice extracellulare alle integrine
cellulari, in tal modo regolando l’espressione o il traffico di proteine
del neurone, come canali ionici e recettori, o regolando le vie di segnalazione
del secondo messaggero. Su questa base sono state spiegate peculiarità locali
del dolore trigeminale e differenze con il dolore spinale.
L’ipotesi
della regolazione da parte del tessuto bersaglio periferico del fenotipo
neuronico è stata estesa dalla dimostrazione che l’ormone steroide sessuale
femminile estradiolo modifica selettivamente la trascrizione genica nei
neuroni del trigemino con aumentata espressione di neuropeptidi, quali la prolattina,
che sono capaci di sensibilizzare le risposte neuronali alla capsaicina o agli
stimoli termodolorifici, e nel sistema trigeminale accresce in modo rilevante
il comportamento nocifensivo indotto dalla capsaicina. Il sistema
estradiolo-prolattina sensibilizza i recettori periferici al dolore e
accentua la reazione agli stimoli dolorosi. Il sistema nocifensivo
trigeminale dipendente dall’estradiolo si ritiene possa spiegare la
maggiore incidenza nel sesso femminile per alcuni tipi di sofferenza oro-facciale.
Sulla base
di queste nozioni, che il lavoro eseguito in passato dagli stessi autori dello
studio qui recensito ha contribuito a sviluppare, è stato condotto il nuovo
studio di Patil e colleghi.
(Patil M., et al. Prolactin Regulates Pain Responses via a Female-Selective
Nociceptor-Specific Mechanism. iScience 20: 449-465, Oct. 25, 2019).
La provenienza degli autori è prevalentemente la seguente: Department of
Molecular Pharmacology and Physiology, University South Florida (USF), Tampa,
Florida (USA); Department of Endodontics, The School of Dentistry, University
of Texas Health Science Center at San Antonio, San Antonio, Texas (USA); School
of Behavioral and Brain Sciences and Center for Advanced Pain Studies, University
of Texas at Dallas, Texas (USA); Inserm U1151, University Paris Descartes,
Paris (Francia); Saarland University School of Medicine, Homburg (Germania).
Patil e colleghi hanno identificato
un bersaglio e un meccanismo controllato da ormoni sessuali che regola le
risposte dimorfiche al dolore. La prolattina, che interviene in molti processi
fisiologici, induce un’iperalgesia specifica del sesso femminile.
Un antagonista del recettore
della prolattina nella zampa posteriore dell’animale da esperimento o nel
midollo spinale riduceva in modo sostanziale l’iperalgesia in modelli
sperimentali di dolore infiammatorio. Questo effetto è stato riprodotto con l’ablazione
del recettore della prolattina nei neuroni sensitivi, inclusi quelli nocicettivi.
Sebbene l’mRNA del recettore della prolattina è ugualmente espresso nei neuroni
nocicettivi peptidergici e nei terminali centrali di maschi e femmine, la
molecola proteica del recettore della prolattina è stata rinvenuta soltanto
nelle femmine, e l’eccitabilità al dolore indotta dalla prolattina è
stata registrata esclusivamente nei neuroni del ganglio della radice dorsale
(DRG) delle femmine.
Sono poi stati allestiti esperimenti
per riprodurre in neuroni maschili esprimenti il recettore della prolattina
l’eccitabilità indotta da prolattina tipica dei neuroni femminili: l’effetto è
stato ottenuto solo dopo un prolungato trattamento con estradiolo, e poteva
essere impedito con l’aggiunta di un inibitore della traduzione.
L’insieme dei risultati ottenuti, per
il cui dettaglio si rinvia alla lettura integrale del testo dell’articolo
originale, consentono ai ricercatori di proporre un nuovo meccanismo di
regolazione delle risposte al dolore, specifico per il sesso femminile,
mediato dalla segnalazione del recettore della prolattina nei neuroni sensitivi,
mediante un controllo dipendente dal sesso della traduzione dell’mRNA del
recettore.
L’autore della nota ringrazia il
dottor Roberto Colonna per aver segnalato l’articolo e averne discusso il
contenuto, e invita alla
lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella
sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Giovanni Rossi
BM&L-02 novembre 2019
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