Recettori GABAA corticali nel dilemma della fibromialgia

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVI – 05 ottobre 2019.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

La fibromialgia costituisce un annoso problema clinico per la sua resistenza alle terapie e una dura sfida per la ricerca che tende a definire i meccanismi che la determinano. L’opinione prevalente fra i ricercatori, basata su numerose evidenze emerse nel corso degli anni, è che questo particolare tipo di dolore si sviluppi quale conseguenza di uno squilibrio centrale tra attività neurotrasmissive eccitatoria e inibitoria. In lavori recenti, la spettroscopia in risonanza magnetica (MRS) ha mostrato nel cervello di persone affette da fibromialgia livelli più alti di glutammato nell’insula e nella corteccia posteriore del giro del cingolo, associati a riduzione della quota di GABA all’interno dell’insula stessa. Sia questo specifico incremento localizzato del maggiore neurotrasmettitore eccitatorio del sistema nervoso centrale, sia la riduzione insulare del principale mediatore inibitorio dell’encefalo, sono stati associati ad una aumentata sensibilità al dolore.

Gli studi fin qui condotti non hanno chiarito se nell’intero encefalo le due funzioni sinaptiche, eccitatoria e inibitoria, sono alterate ed eventualmente in qual modo si manifesta questa alterazione.

Pomares e colleghi, per indagare la presenza e l’eventuale profilo di alterazione della neurotrasmissione, si sono posti l’obiettivo di quantificare nella fibromialgia la concentrazione del recettore GABAA nell’intero cervello, supponendo una de-regolazione non limitata all’insula dei sistemi inibitori GABAergici. A questo fine, i ricercatori hanno reclutato 51 donne in età post-menopausale, 26 delle quali affette da fibromialgia e le restanti 25 sane, fungenti da controllo. I risultati sono di sicuro interesse.

(Pomares F. B., et al. Up-regulation of cortical GABAA receptor concentration in fibromyalgia. Pain – Epub ahead of print doi: 10.1097/j.pain.0000000000001707, 2019).

La provenienza degli autori è prevalentemente la seguente: Alan Edwards Centre for Research on Pain, McGill University, Montreal, Quebec (Canada); McConnel Brain Imaging Centre, Montreal Neurological Institute, McGill University, Montreal, Quebec (Canada); Department of Neurology & Neurosurgery, McGill University, Montreal, Quebec (Canada); Alan Edwards Pain Management Unit, McGill University, Montreal, Quebec (Canada).

Le 51 donne costituenti il campione sono state esaminate formalmente e specificamente per 1) sensibilità al dolore; 2) attenzione e memoria; 3) stato e funzioni psicologiche; 4) esplorazione dei recettori GABAA. Quest’ultima indagine è stata condotta mediante tomografia ad emissione di positroni (PET) usando come tracciante l’emettitore positronico [18F]flumazenil in grado di rilevare i recettori dell’acido γ-aminobutirrico (GABA) di tipo A.

Ricordiamo che il GABA in molte regioni cerebrali è presente in concentrazioni 1000 volte superiori a quelle dei trasmettitori monoaminici, grazie al “GABA shunt”, un processo che produce e conserva la molecola inibitrice. Il principale precursore è il glucosio, ma una quota deriva anche dal piruvato e da vari aminoacidi, con la transaminazione dell’acido alfa-chetoglutarico proveniente dal ciclo di Krebs, quale primo passo. Il recettore GABAA è un pentamero pseudo-simmetrico che attraversa la membrana formando un canale ionico del Cl-, aperto dal legame con il GABA o con composti ad azione agonista, fra i quali il muscimolo, un analogo derivato dal fungo Amanita muscaria. Classico antagonista è il composto convulsivante bicucullina. Il recettore GABAA è modulato da varie classi di farmaci che agiscono legandosi ai suoi siti allosterici, come le benzodiazepine, i barbiturici, alcuni anestetici generali endovenosi e anestetici steroidei. In condizioni naturali l’azione modulatoria è esercitata dai neurosteroidi endogeni.

È risultato che le 25 pazienti affette da fibromialgia erano più sensibili al dolore, avevano un difetto di memoria a breve termine e presentavano un’accresciuta concentrazione di recettori GABAA corticali nella rete neuronica dell’attenzione e nella rete di default. Al contrario, non si è rilevato alcun decremento della concentrazione dei recettori GABAA. Nell’ambito di entrambi i gruppi di donne volontarie, l’addensamento dei recettori studiati era positivamente correlato con i punteggi funzionali e il dolore attuale, in aree sovrapponibili con le regioni di accresciuta concentrazione di GABAA.

I risultati dello studio, nel complesso, mostrano un’aumentata concentrazione di recettori GABAA nella fibromialgia, associata ai sintomi dolorosi e all’alterazione funzionale. Le differenze fra le pazienti e le volontarie fungenti da controllo erano diffuse nell’encefalo e non ristrette alle aree implicate nell’elaborazione del dolore. Sulla base di questi esiti si può ritenere che il sistema GABAergico, inteso quale insieme dei neuroni inibitori encefalici, è alterato nelle persone sofferenti di fibromialgia, e si conferma la presenza di uno squilibrio tra neurotrasmissione eccitatoria e inibitoria.

Rimane da stabilire l’origine e la natura della de-regolazione dei sistemi di interneuroni GABAergici che, oltre ad intervenire nella regolazione dei processi alla base dell’esperienza del dolore, hanno un ruolo cruciale praticamente in tutte le funzioni dell’encefalo.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-05 ottobre 2019

www.brainmindlife.org

 

 

 

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