Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 25 marzo 2017.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Possibilità di diagnosi precoce in infezioni di HTLV-1 che causano paraparesi spastica. È stato individuato mediante PET uno specifico pattern di metabolismo del glucosio cerebrale nei pazienti infettati da HTLV-1, anche quando non si sono ancora manifestati sintomi, inclusa la paraparesi spastica. Il rilievo di questo pattern mediante PET potrebbe consentire una diagnosi precoce. [Schütze M., et al. Font Mol Neurosci. AOP doi: 10.3389/fnmol.2017.00052.eCollection].

 

Trovato un efficace trattamento di tumori maligni del cervello in età pediatrica. La proteina CD47, spesso espressa sulla superficie delle cellule tumorali come un segnale che dice “non mangiarmi” ai macrofagi, può essere bloccata nei tumori maligni del cervello consentendo ai macrofagi di fagocitare e distruggere le cellule cancerose. Gholamin e colleghi hanno ingegnerizzato un anticorpo umanizzato che blocca la CD47. I ricercatori hanno valutato l’efficacia di questo anticorpo in vitro e in vivo, in modelli sperimentali di una varietà di tumori cerebrali maligni derivati da pazienti. Il trattamento ha inibito con successo CD47, ha ucciso le cellule tumorali e ha prolungato la sopravvivenza dell’animale, senza causare alcun effetto tossico per il tessuto sano. [Golamin S., et al., Science Translational Medicine 9 (381): eaaf2968, 15 Mar 2017].

 

Nuove tecnologie per la valutazione diagnostica delle neuropatie. La neurografia in risonanza magnetica, la DTI e l’ultrasonografia dei nervi completano sempre più spesso lo studio neurofisiologico nelle neuropatie periferiche. I progressi nella realizzazione degli scanner di risonanza magnetica, come nelle sequenze, e lo sviluppo di ultrasuoni ad alta frequenza rendono possibile la realizzazione di immagini ad alta risoluzione dei nervi periferici, consentendo uno studio dettagliato di dimensioni, morfologia e struttura fascicolare interna del nervo. I vantaggi clinici, come si legge in una rassegna di Gasparotti e colleghi, saranno veramente notevoli. [Nature Review Neurology – AOP doi: 10.1038/nrneurol.2017.31. Mar 17, 2017]

 

L’inefficacia della musicoterapia nella malattia di Huntington solleva numerosi dubbi. Uno studio multicentrico, randomizzato e controllato ha smentito la presunta efficacia della musicoterapia nella malattia di Huntington, suggerita da osservazioni condotte su piccoli campioni e senza un adeguato disegno sperimentale. In particolare, il team di ricerca olandese non ha rilevato alcun beneficio aggiuntivo rispetto ad una semplice ricreazione intesa a fine terapeutico, che ha costituito il termine di paragone. Questo risultato solleva dubbi sull’efficacia della musicoterapia in tutte le indicazioni in cui è stata impiegata e valutata senza un diretto confronto con un altro mezzo terapeutico o con un placebo. Più in generale, se è vero e ragionevole che la partecipazione a sedute di esperienza musicale susciti piacere e stimoli psichici positivi, indubbiamente significativi per la qualità della vita, è pur vero che bisogna che tali sedute producano effetti superiori a quelli di una generica occasione sociale o ricreativa, perché le si possa considerare una “cura”. È opportuno osservare che l’etichetta “musicoterapia” è nata in un periodo in cui si attribuiva con estrema facilità la qualità terapeutica ad ogni genere di cosa che sembrava poter produrre un beneficio psicologico: cromoterapia, urloterapia, zooterapia, aromaterapia, ecc. Ricordiamo che in medicina una terapia è un mezzo di trattamento di un organismo ammalato che può essere palliativa o curativa; nel primo caso agisce eliminando temporaneamente i sintomi, nel secondo arresta il progredire della malattia determinandone o favorendone la guarigione. [J Huntingtons Dis. - AOP doi: 10.3233/JHD-160229, 2017].

 

Scoperto un cranio del Medio Pleistocene in Portogallo. Joan Daura, Joao Zilhao e colleghi hanno scoperto nella grotta di Aroeira in Portogallo un cranio del Medio Pleistocene -periodo cruciale per l’evoluzione umana in Europa - che rappresenta uno dei più antichi fossili di questa regione e il reperto cranico più occidentale del continente. A differenza di altri casi, la datazione è sicura intorno ai 400 Ka. La vicinanza di ossa bruciate suggerisce  un uso controllato del fuoco. La scoperta fornisce anche un contributo al dibattito sull’origine dell’uomo di Neandertal. [PNAS USA. - AOP doi: 10.1073/pnas.1619040114, 2017].

 

La concezione della follia nella storia: “Arcifanfano Re dei Matti” di Goldoni offriva chiavi culturali di integrazione sociale. Uno studio di psicologia e psicopatologia (Cfr. Nervenarzt. 87 (5): 528-33, 2016) sull’opera buffa Arcifanfano Re dei Matti di Carlo Goldoni (musica: Baldassare Galuppi) è stato spunto per una riflessione. In un’epoca in cui ancora non vi era stata la medicalizzazione della follia e la società non si era ancora assunta la responsabilità dei malati di mente, i disturbi psichici erano considerati estranei e lontani dall’esperienza personale dell’uomo medio, tanto da essere impiegati in numerosi testi teatrali per generare divertimento. Tuttavia, in questo lavoro molti tratti e disturbi psicopatologici, sia pure in un un’accentuazione caricaturale, sono bene caratterizzati. Di fatto, declinando gli stili di follia attraverso la satira di costume dei sette vizi capitali o peccati mortali, si avvicina la psicologia del folle a quella delle persone sane di mente nelle loro manifeste o celate follie, in tal modo umanizzando e razionalizzando un’alterità all’epoca considerata aliena, temibile e inconoscibile.

 

Cannibalismo materno nello scimpanzé pigmeo in due differenti siti naturali in Congo. Due femmine di bonobo (Pan paniscus) in Wamba e Kokolopori si sono aggiunte all’unico altro caso di cannibalismo materno descritto in questa specie, portando a tre la casistica e suggerendo che, sebbene raro, questo raccapricciante fenomeno appartiene al comportamento di questi primati. [Primates 58 (1): 7-12, 2017].

 

Manifesto per una scienza post-materialista: una proposta da analizzare e discutere. Un gruppo di studiosi e ricercatori di ambito neuroscientifico, fra i quali si riconoscono Mario Beauregard e Gary Schwartz, ha proposto all’attenzione della comunità scientifica internazionale un documento articolato in vari punti, redatto a cura di Larry Dossey in qualità di executive editor, e intitolato: “Manifesto for a Post-Materialist Science”. Le tesi esposte originano dai lavori di un incontro - definito summit dai partecipanti - tenuto nel febbraio del 2014 al Canyon Ranch di Tucson in Arizona e organizzato da Beauregard e Schwartz dell’Università dell’Arizona con Lisa Miller della Columbia University.

L’interesse dei nostri soci è stato principalmente attratto dalla posizione critica nei confronti di un riduzionismo filosofico associato ad una visione che rimanda al materialismo ottocentesco. Infatti, tale combinazione di riduzionismo e materialismo, si è andato affermando quale cultura di base comune nelle scienze biomediche e in grado di influenzare profondamente l’impostazione teorica della ricerca sulle basi cerebrali della mente umana e, in particolare, dei correlati neurofunzionali di processi che attengono all’ambito della coscienza e delle esperienze trascendenti. D’altra parte, se il riduzionismo, inteso come semplice operazione di analisi che riduce gli elementi studiati ad un livello più elementare di aggregazione della materia, rappresenta un metodo prezioso ed ormai ordinario nella ricerca biologica, il riduzionismo inteso quale orientamento filosofico che riduce l’ordine di oggetti, processi e fenomeni di un livello studiato a quello del grado costituente inferiore, considerando quegli elementi niente altro che le parti più elementari che li costituiscono, presenta limiti discutibili ed è causa di condizionamenti interpretativi di cui i ricercatori sono spesso inconsapevoli. Si pensi, ad esempio, ad un pensiero che definisce una nuova visione del mondo ridotto ad un pattern di attivazione di circuiti documentato al neuroimaging.

Alcuni nostri soci, incuriositi dalla posizione critica espressa dal manifesto nei confronti di questo genere di riduzionismo, che noi si è soliti discutere almeno tanto quanto la rigidità del determinismo biologico spesso associato, hanno voluto approfondire la lettura del testo, rilevando però numerosi punti deboli, inesattezze e conclusioni dalle quali intendono dissociarsi. Alcuni dei commenti formulati saranno pubblicati nelle “Notule” delle prossime settimane.

 

Notule

BM&L-25 marzo 2017

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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