NOTULE

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XII – 22 novembre 2014.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Un ambiente di vita stressante può “consumare” l’estremità dei cromosomi. La durata della vita sembra essere strettamente connessa e quasi proporzionale alla lunghezza della parte  terminale dei cromosomi, pertanto una buona “arte del vivere” per ridurre lo stress quotidiano ed evitare almeno l’evitabile è realmente di vitale importanza.

 

La forma precoce dell’Alzheimer è causata da più di 200 mutazioni diverse in 3 geni: PSEN1 sul cromosoma 14, responsabile della maggioranza dei casi con esordio prima dei 50 anni, APP sul cromosoma 21 e PSEN2 sul cromosoma 1. La trasmissione è mendeliana autosomica dominante, perciò presente in tutte le generazioni.

 

Le forme genetiche della malattia di Parkinson costituiscono una frazione minima del totale, ma colpiscono per la giovane età degli ammalati. Si distinguono in autosomiche dominanti, dovute a mutazioni individuate in 2 geni (SNCA e LRRK2), ed autosomiche recessive, causate da mutazioni in tre diversi geni (PARK2, PINK1 e PARK7). Sono state descritte anche forme genetiche complesse.

 

Nella glia un elemento comune a tipi diversi di psicosi. È quanto emerge dal confronto di risultati ottenuti con vari metodi e tecniche. Alla riduzione della mielina totale dell’encefalo e alle sue anomalie documentate mediante DTI (diffusion tensor imaging) in pazienti schizofrenici, fanno riscontro i ridotti livelli, accertati con metodi di biologia molecolare, di proteine quali MAG, MAL, ErbB3 (recettore della neuregulina) e transferrina. Si tratta di proteine associate agli oligodendrociti, ossia le cellule che forniscono la guaina mielinica ai neuroni del cervello, e al processo di mielinizzazione posto in essere da tali cellule. I geni codificanti queste proteine sono localizzati in loci del genoma umano associati con il rischio ereditabile di schizofrenia e disturbi correlati. La ridotta espressione di questi geni è stata osservata anche nei neuroni della corteccia cerebrale prelevata post-mortem dal cervello di persone che in vita erano state diagnosticate di psicosi bipolare. Si ritiene perciò che queste anomalie della mielina possano essere responsabili degli elementi clinici comuni alle psicosi.

 

Una maggioranza di volontari ha sacrificato più denaro per ridurre il dolore altrui che il proprio. È noto che disturbi psicopatologici caratterizzati da comportamenti antisociali e criminali si accompagnano spesso ad insensibilità per la sofferenza altrui, ma la capacità di empatia e l’altruismo delle persone psichicamente sane non sono forse altrettanto noti e sono spesso sottovalutati. In uno studio, che sarà pubblicato su PNAS USA, Molly J. Crokett e colleghi hanno verificato quanto denaro erano disposti a spendere dei volontari per evitare dolorose scariche elettriche a se stessi o a degli estranei anonimi. Sorprendendo gli psicologi, la maggioranza dei volontari ha mostrato un notevole altruismo. Il risultato di questo studio costituisce sicuramente una buona notizia circa l’atteggiamento morale prevalente tra i nostri simili, che stride con la rappresentazione che si è portati ad evincere dalle notizie di cronaca nera continuamente diffuse, approfondite ed amplificate dai media.

 

“È un problema scientifico, perché lì c’è una vita umana e non è lecito fare fuori una vita umana per risolvere un problema”. Ha detto Papa Francesco parlando dell’aborto ai medici cattolici lo scorso 15 novembre. La scienza come mezzo per accedere ad un vero percettivo e cognitivo relativo a fatti e fenomeni, che poi ciascuno è libero di interpretare secondo il proprio codice morale, è una prospettiva seducente perché, a nostro avviso, richiama alla coscienza la radice più profonda della responsabilità morale. Così, quando la scienza ci dice che cellule del feto entrano nel cervello della madre (v. nostra recensione), contribuendo a saldare il legame biologico più stretto che si possa immaginare fra due esseri umani, ci fornisce un dato ineludibile di realtà. Chi è favorevole all’aborto, pur sapendo queste cose, se ne assume appieno la responsabilità (Monica Lanfredini).

 

Notule

BM&L-22 novembre 2014

www.brainmindlife.org