Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XII – 08 novembre 2014.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Le illusioni ottiche sono dovute a vari meccanismi, uno di questi si basa sul modo in cui i neuroni della retina percepiscono il contrasto. Il Premio Nobel Haldan Keffer Hartline della Rockefeller University scoprì che l’eccitazione di un neurone sopprime l’attività delle cellule circostanti, causando una “inibizione laterale” che impedisce il rilievo degli elementi necessari a non cadere nell’inganno della vista. Si ipotizza che l’inibizione laterale possa spiegare anche alcuni fenomeni legati ai processi del pensiero umano.

 

Uno studio svedese in cui sono state seguite 45.000 persone in apparente buona salute fisica e mentale, ha rilevato che coloro che avevano fumato derivati della cannabis dall’età di 18 anni, presentavano una probabilità 2,4 volte maggiore della popolazione generale di ricevere una diagnosi di schizofrenia, e il rischio aumentava all’aumentare della frequenza di uso della cannabis.

 

La guerra è una delle maggiori cause di sofferenza psichica. I sopravvissuti soffrono di sindromi che vanno dal disturbo post-traumatico da stress alla depressione, spesso per tutta la vita.

 

Molti mezzi di informazione riportano la richiesta di vari ricercatori di riclassificare LSD, psilocibina, MDMA, cannabis, peyote, DMT e ibogaina, togliendole dall’elenco delle sostanze con alto potenziale di abuso. Ma nessuno di questi, eccetto qualche rivista scientifica, riporta che i ricercatori della DEA (Drug Enforcement Administration) e della FDA (Food and Drug Administration) hanno esaminato la documentazione sperimentale, ma l’hanno trovata assolutamente insufficiente per giustificare una riclassificazione di queste sostanze.

 

Una nuova metodica per lo studio funzionale dell’encefalo sarà presto disponibile. Argomento dell’alert settimanale riservato ai soci del 18 ottobre scorso, ci è stato chiesto di darne notizia anche attraverso il sito, perché molti di coloro che sono venuti a conoscenza di questa nuova tecnologia grazie al nostro messaggio, hanno riscontrato fra medici e ricercatori contattati una totale mancanza di informazione al riguardo.

Adam Eggebrecht e collaboratori della Washington University di St. Louis (dove ha lavorato a lungo Rita Levi-Montalcini) e della University of Birmingham hanno pubblicato sulla rivista di alta specializzazione Nature Photonics un articolo che illustra nel dettaglio il modo in cui sono stati superati tutti gli ostacoli che fino ad oggi avevano impedito a dispositivi basati sulla DOT (diffuse optical tomography) di essere praticamente impiegati nella rilevazione di immagini funzionali dell’attività del cervello umano. La tecnologia, definita HD-DOT (high-density DOT), si basa sull’invio di numerosi raggi di una luce rossa attraverso la teca cranica di un soggetto e sull’analisi dei raggi di ritorno rilevati dall’apparecchiatura. La luce rossa è riflessa dall’emoglobina contenuta nei globuli rossi e interagisce in maniera irrilevante con gli altri tessuti di differente colore. In tal modo può rendere, attraverso le variazioni di perfusione ematica legate all’attività del cervello e, in particolare, della corteccia cerebrale, immagini dell’organo in funzione simili a quelle ottenute con la risonanza magnetica funzionale (fMRI). Una delle maggiori difficoltà tecniche che sono state superate ha riguardato l’assemblaggio, con riduzione di dimensione e peso, degli emettitori e dei rilevatori di luce. La soluzione tecnologica adottata ha consentito di disporre 96 emettitori e 92 rilevatori intorno all’ovale corrispondente alla circonferenza cranica. Un altro grande problema era di natura informatica, consistente nella realizzazione di uno strumento che consentisse la maggiore sensibilità di rilevazione possibile, accanto al massimo filtro possibile delle interferenze. La soluzione è consistita in un software che elabora una quantità enorme di informazioni nell’unità di tempo.

Le alternative alla risonanza magnetica funzionale (fMRI) attualmente disponibili per l’esplorazione delle attività dell’encefalo, quali l’elettroencefalografia (EEG) e la tomografia ad emissione di positroni (PET), non si sono rivelate idonee per studiare il linguaggio e la visione, pertanto i ricercatori hanno realizzato uno studio di prova con la HD-DOT. Il risultato, confrontato con quanto ottenuto mediante fMRI, sembra molto soddisfacente. Un importante vantaggio di questa nuova metodica, rispetto alla fMRI, è la sua compatibilità di uso con pacemaker cardiaco ed elettrodi impiantati nel cervello per il trattamento della malattia di Parkinson. Al riguardo, una eloquente dimostrazione è stata data da Eggebrecht e collaboratori con la realizzazione di scansioni, con la luce rossa della HD-DOT, del cervello di pazienti parkinsoniani portatori di elettrodi.

Concludendo, si deve osservare che la HD-DOT non potrà mai sostituire la fMRI perché non raggiunge una profondità superiore ai 2 centimetri e, pertanto, rimane confinata alla corteccia cerebrale; tuttavia si prevede una grande diffusione quando sarà disponibile per l’uso diagnostico perché, oltre ad essere uno strumento molto più pratico, l’apparecchiatura HD-DOT costerà circa un decimo di quella impiegata per la risonanza magnetica funzionale.

 

Uno studio australiano che ha seguito per 30 anni un campione molto esteso della popolazione generale ha concluso che, se la cannabis molto probabilmente non è in senso stretto causa di psicosi schizofrenica, è però in grado di innescarla nelle persone predisposte e di aggravare sindromi psicotiche già presenti.

 

Notule

BM&L-08 novembre 2014

www.brainmindlife.org