Visualizzata una mappa emozionale col nuovo metodo TAI-FISH

 

 

DIANE RICHMOND

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XII – 18 ottobre 2014.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Uno dei grandi compiti delle neuroscienze è riconoscere il modo in cui il cervello elabora il valore emozionale, cercando di comprendere il reale sostrato neuronico di quegli aspetti che derivano dall’attivazione dei centri che mediano le risposte elementari, ma hanno un proprio significato. Emozioni ed affetti appartengono a due distinte categorie della nostra esperienza umana, ma nella realtà del cervello di mammiferi meno evoluti, come i roditori, potrebbero condividere le basi neurali. Lo studio di questi precursori “qualitativi” dell’elaborazione dell’esperienza, si spera possa fornire indicazioni per trovare una via per decifrare anatomia e fisiologia di quegli stati e quei modi che rivelano, anche in specie biologicamente molto più semplici della nostra, variazioni notevoli sul tipico tema delle risposte riflesse spinali e troncoencefaliche.

Non possiamo più accontentarci degli schemi derivati dalle ricerche degli anni Trenta del Novecento di Walter Cannon, che hanno rivelato le basi della risposta fight or flight, delle integrazioni degli anni Cinquanta, con la formulazione del concetto di “sistema limbico”, di quelle di Papez, o degli schemi più recenti con il paradigma dei sistemi dell’amigdala per la paura, con le reti della motivazione, dell’addiction e di nuclei e sistemi attivi durante l’esperienza di una particolare emozione. Si vuol cercare di comprendere in che modo si determina lo stato cerebrale avvertito dall’individuo, animale o umano che sia. I ricercatori hanno capito da tempo che la comprensione di tali fenomeni richiede uno sforzo per entrare in una logica di fisiologia cerebrale non ancora conosciuta. È necessario distinguere, per cercare di isolare l’oggetto giusto e sperare di trovare in esso una base neurale specifica, ma non basta distinguere secondo i criteri finora adottati.

Jianbo Xiu e colleghi, basandosi su studi recenti, hanno ritenuto di poter individuare il loro filo di Arianna in questo labirinto, partendo dai sistemi che mediano le risposte di appetizione, legate al desiderio, e le risposte di avversione, legate all’evitamento. Allo stato attuale delle conoscenze sappiamo poco di come i sistemi che mediano questi due tipi di reazioni opposte interagiscono, e l’estensione alla quale l’informazione riguardante questi due opposti valori è segregata o convergente.

Xiu e collaboratori hanno impiegato un nuovo metodo, denominato con l’acronimo TAI-FISH per visualizzare contemporaneamente, attraverso il proencefalo limbico e alla risoluzione di una singola cellula, i correlati neurali di due stimoli di valenza emotiva contrastante. I risultati sono di estremo interesse (Xiu J., et al. Visualizing an emotional valence map in the limbic forebrain by TAI-FISH. Nature Neuroscience – Epub ahead of print doi:10.1038/nn.3813, 2014).

La provenienza degli autori è la seguente: Institute of Neuroscience and State Key Laboratory of Neuroscience, Shanghai Institutes for Biological Sciences, Chinese Academy of Sciences, Shanghai (Cina); Graduate School of Chinese Academy of Sciences, University of Chinese Academy of Sciences, Shanghai (Cina).

I ricercatori cinesi hanno impiegato il nuovo, complesso e promettente metodo che sfrutta una procedura immunoistochimica: tyramide-amplified immunoistochemistry-fluorescence in situ hybridization o TAI-FISH. Con questa articolata tecnica, nel topo, hanno visualizzato simultaneamente i correlati neurali di due stimoli sostanzialmente opposti nel valore comunemente attribuito dagli animali (negativo e positivo). Il metodo consente di contrassegnare numerose popolazioni neuroniche e giungere alla risoluzione della singola cellula nervosa. L’osservazione condotta per tutta l’estensione della regione limbica del proencefalo, ha posto davanti agli occhi dei ricercatori la parte attiva dell’intricata trama neurogliale entrata in funzione per effetto della presentazione in rapida successione degli stimoli opposti.

Gli interessanti rilievi sperimentali, che si invita ad esaminare con la lettura integrale del lavoro originale, hanno consentito di scoprire nel rapporto fra le popolazioni neuroniche attribuite alla risposta avversiva e le popolazioni neuroniche attribuite alla risposta appetitiva, caratteristiche configurazioni di interazione: segregata, convergente e mescolata.

Nel nucleo accumbens i ricercatori hanno identificato un pattern di attivazione a mosaico originato dagli stimoli emozionali positivi e negativi, ed hanno scoperto una eterogeneità funzionale nei neuroni spinosi medi di tipo D1 e D2, che corrisponde perfettamente alle vie nervose “Go” e “NoGo”.

Questi risultati forniscono nuovi importanti elementi per la comprensione della codifica della valenza emozionale nel cervello e costituiscono una prova di principio per una potente metodologia in grado di fornire una mappa funzionale simultanea di due comportamenti distinti.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la collaborazione nell’estensione del testo e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Diane Richmond

BM&L-18 ottobre 2014

www.brainmindlife.org