Mutazioni in Matrin 3 causano Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA)

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XII – 12 aprile 2014.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

La collaborazione di una nutrita schiera di ricercatori, provenienti da ben 26 istituti scientifici europei e americani, ha portato all’identificazione, in varie famiglie, di mutazioni  nel gene MATR3 quale causa di una forma familiare di sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e di una demenza familiare. Lo studio, che è stato presentato nella forma della comunicazione breve, sarà pubblicato su Nature Neuroscienze. La proteina MATR3 è nota per il suo legame con la proteina TDP-43, associata alla SLA ed alla demenza da degenerazione fronto-temporale. Almeno una delle mutazioni osservate sembra alterare l’efficienza del legame MATR3-TDP-43 (Johnson J. O., et al., Mutations in the Matrin 3 gene cause familial amyotrophic lateral sclerosis. Nature Neuroscience – Epub ahead of print doi: 10.1038/nn.3688, 2014).

La provenienza prevalente degli autori dello studio è la seguente: Neuromuscular Diseases Research Section, Laboratory of Neurogenetics, National Institute on Aging, National Institutes of Health (NIH), Bethesda, Maryland  (USA); Department of Neurology, Neuromuscular Center, Neurological Institute, Cleveland Clinic, Ohio (USA); Division of Neurology, Barrow Neurological Institute, Phoenix, Arizona (USA); Rita Levi-Montalcini Department of Neuroscience, University of Turin, Torino (Italia); ALS Center, Salvatore Maugeri Foundation, Milano (Italia); Institute of Medical Genetics, Catholic University of Sacred Heart, Roma (Italia);Department of Neurology, Henry Ford Hospital, Detroit, Michigan (USA); .

La sclerosi laterale amiotrofica (SLA), descritta per la prima volta dal neurologo francese Jean-Martin Charcot nel 1869, è la forma più comune di malattia del motoneurone dell’età adulta, che insorge in un’epoca che va dalla quarta alla sesta decade di vita, in genere portando a morte nel giro di pochi anni dalla comparsa di sintomi quali debolezza ingravescente degli arti, atrofia muscolare e spasticità. La SLA si considera una malattia neurodegenerativa ad evoluzione paralitica che può essere indotta da mutazioni dell’enzima Cu2+-Zn2+ superossido dismutasi 1 (SOD1).

L’atrofia e la paralisi muscolare sono la conseguenza della degenerazione dei motoneuroni del midollo spinale e del tronco encefalico, la cui distruzione priva di tono, trofismo e riflessi i muscoli, compromettendo progressivamente le facoltà motorie degli arti, la fonoarticolazione e la respirazione. La spasticità, che complica ed aggrava il quadro, è conseguenza della perdita dei neuroni motori della corteccia cerebrale. Infatti, il processo patologico interessa sia i motoneuroni superiori, sia quelli inferiori del sistema nervoso centrale, evolvendo attraverso una serie di stadi che influenzano la dimensione, la forma, il contenuto, il metabolismo e la fisiologia di queste cellule.

Il 90-95% del totale degli affetti da SLA è rappresentato da casi sporadici; il rimanente da forme familiari. Molti progressi sono stati compiuti nella conoscenza eziologica delle forme ereditarie, individuando specifici mutanti per almeno quattro forme: ALS1, associata a SOD1 (Bruijn et al., 2004; Bruijn et al., 1998; Bowling et al., 1995; Borchelt et al., 1994; Rosen et al., 1993), ALS2 alla alsina (Yamanaka et al., 2003; Hadano et al., 2001; Yang et al., 2001), ALS4 alla senataxina (Chen et al., 2004; Moreira et al., 2004), e un’ultima forma è stata messa in relazione con una mutazione nel gene per una subunità della dinactina (Valee et al., 2004; Puls et al., 2003)[1].

MATR3 è una proteina che si lega all’RNA e al DNA, ed interagisce con TDP-43, una proteina patologica associata, come già ricordato, alla SLA e alla demenza fronto-temporale. Lo studio di possibili mutazioni nel gene che codifica questa macromolecola è emerso come interesse convergente dei numerosi gruppi di ricerca che hanno partecipato a questo studio. Mediante il sequenziamento dell’esoma, ossia dell’insieme delle sequenze codificanti (esoni), i ricercatori hanno identificato mutazioni in MATR3 nelle famiglie studiate.

È interessante notare che i ricercatori hanno rilevato patologia di MATR3 nel midollo spinale di persone affette da SLA con o senza mutazioni in MATR3.

Nel complesso, i dati emersi da questo studio, per il cui dettaglio si rimanda alla lettura integrale del lavoro originale, forniscono supporto alla tesi che riconosce un ruolo importante all’elaborazione dell’RNA aberrante nella degenerazione del motoneurone.  

 

L’autore della nota suggerisce la lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-12 aprile 2014

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] Le indicazioni bibliografiche dettagliate possono essere richieste all’autore della nota indirizzando una e-mail all’indirizzo brain@brainmindlife.org.