Coerenza theta fra corteccia e ippocampo per informare le scelte
NICOLE CARDON
NOTE
E NOTIZIE - Anno XI – 07 dicembre 2013.
Testi pubblicati sul sito
www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind
& Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a
fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta
settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in
corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli
oggetti di studio dei soci componenti lo staff
dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo:
RECENSIONE]
I rapporti fra la corteccia cerebrale e l’ippocampo costituiscono uno dei capitoli più affascinanti delle neuroscienze, ma anche uno di quei campi in cui, dopo un certo numero di scoperte che si sono quasi cristallizzate in acquisizioni consegnate ai manuali didattici da molto tempo, si segna il passo. Si continuano ad accumulare dati, ma forse si attende una chiave interpretativa che consenta di fare un salto di livello nella comprensione della neurofisiologia del rapporto fra queste due strutture. Ammesso, sempre, che sia corretto ed utile impostare una qualsiasi forma di approfondimento funzionale in questa chiave sfacciatamente anatomica.
Le interazioni fra la corteccia, e più propriamente quella che si era soliti chiamare neocorteccia in riferimento alla struttura esalaminare ed alla peculiarità di massimo sviluppo nella nostra specie, e l’ippocampo, si ritiene che giochino un ruolo di fondamentale importanza nella formazione e nel mantenimento delle memorie.
Distinti tipi di attività oscillatoria, in particolar modo alla frequenza theta, si è ipotizzato che possano regolare l’elaborazione dell’informazione in queste strutture.
Miguel
Remondes e Mattew Wilson hanno indagato come i processi di elaborazione
dell’informazione nella corteccia del giro
del cingolo (o circonvoluzione
cingolata) e nelle regioni funzionali dell’ippocampo, si pongono in rapporto con la coordinazione esistente
fra queste due strutture e, in particolare, con l’interazione
cingolato-ippocampo in una prova comportamentale in cui dei ratti potevano
scegliere fra quattro possibili traiettorie secondo una sequenza (Remondes M. & Wilson M. A., Cingulate-Hippocampus
Coherence and Trajectory Coding in a Sequential Choice Task. Neuron 80 (5): 1277-1289, 2013).
La provenienza degli autori è la
seguente: The Picower Institute of Learning and Memory, Department of Brain and
Cognitive Sciences, Massachusetts Institute of Technology (MIT), Cambridge, MA
(USA).
La sperimentazione ha dimostrato che la precisione con cui le popolazioni neuroniche della corteccia del giro del cingolo e dell’ippocampo codificano le singole traiettorie cambia con il pattern della coerenza theta cingolato-ippocampale durante il corso di una prova.
La coerenza theta iniziale a ~8 Hz, durante l’inizio della prova, si abbassava a ~1 Hz quando i roditori entravano nella fase decisionale. I due ricercatori del MIT hanno accertato che, in queste fasi di attività, i neuroni dell’ippocampo precedono quelli della corteccia cingolata nell’elaborare quantità accresciute di informazioni rilevanti per l’esecuzione del compito sperimentale.
Dall’insieme dei dati emergenti dalla sperimentazione i due ricercatori ipotizzano che le onde theta di frequenza più bassa coordinano l’integrazione dell’informazione contestuale ippocampale da parte delle popolazioni di neuroni della corteccia del giro del cingolo, per informare le scelte in una maniera dipendente dalla fase del compito.
Il prosieguo della sperimentazione ci consentirà di stabilire il reale valore e il giusto significato di questi dati che, per il momento, meritano di essere conosciuti e considerati.
L’autrice della nota ringrazia la
dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza, e invita alla
lettura delle recensioni di lavori di argomento connesso che appaiono sul sito
(utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).