Cosa è meglio per me? Abenula laterale e preferenze

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XI – 30 novembre 2013.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Numerose evidenze sperimentali hanno fatto attribuire all’abenula laterale un ruolo legato alla trasmissione di un segnale negativo: avversivo o anti-ricompensa. Sebbene sia certo che la gamma delle funzioni psichiche cui prendono parte i circuiti di questa struttura sia più ampia di questa sola attività, non sono stati definiti ancora altri possibili contributi specifici. In particolare, non è stato sufficientemente esplorato il contributo dell’abenula laterale nella selezione delle azioni legate in positivo all’esperienza della ricompensa.

Colin M. Stopper e Stan B. Floresco hanno posto in essere la disattivazione farmacologica della porzione laterale dell’abenula studiando il comportamento di ratti che, privati del contributo di questa formazione dell’encefalo, erano sottoposti a prove in cui dovevano scegliere fra possibilità associate a ricompense in differenti condizioni di vantaggio/svantaggio.

Il risultato dello studio è di sicuro interesse (Colin M. Stopper & Stan B. Floresco, What’s better for me? Fundamental role for lateral habenula in promoting subjective decision biases. Nature Neuroscience [Epub ahead of print doi:10.1038/nn.3587], 2013).

La provenienza degli autori è la seguente: Department of Psychology and Brain Research Centre, University of British Columbia, Vancouver, British Columbia (Canada).

Le abenule insieme con la commessura posteriore costituiscono l’epitalamo[1]; per comprendere bene la localizzazione e la costituzione di queste formazioni anatomiche si deve tener conto che sono in genere descritte con il corpo pineale o epifisi, ghiandola endocrina impari e mediana, posta fra lo splenio del corpo calloso e i tubercoli quadrigemelli superiori, che per la sua posizione centrale e profonda nel cervello, indusse Cartesio ad indicarla come ipotetica sede dell’anima. L’epifisi è unita all’encefalo da alcuni fasci di fibre nervose che costituiscono i peduncoli epifisari, tre per lato, distinti in anteriori, medi e inferiori. I peduncoli anteriori sono detti abenule o tenie del talamo o strie midollari. Questi peduncoli, dirigendosi in fuori, formano una piccola regione triangolare detta trigono dell’abenula. Arrivati all’estremità anteriore del talamo, i peduncoli si uniscono ai pilastri anteriori del fornice e discendono con essi fino alla sostanza grigia della base dell’encefalo. La maggior parte degli studi sul ruolo funzionale delle abenule non ha rilevato rapporti con l’epifisi. Anche se sono state proposte ulteriori suddivisioni, i nuclei dell’abenula sono due: uno mediale (abenula mediale) composto di cellule piccole ed uno laterale (abenula laterale) formato da cellule più grandi.

Prendono origine dai nuclei dell’abenula: 1) la tenia del talamo o stria midollare che si dirige in avanti verso i pilastri anteriori del fornice, raggiungendo il tubercolo olfattorio e l’amigdala, e realizzando anche una connessione con l’ippocampo; 2) il tratto abenulo-peduncolare, che appartiene al fascicolo retroflesso di Meynert[2], e discende sulla faccia mediale del talamo, costeggia medialmente il nucleo rosso e raggiunge il nucleo interpeduncolare.

I nuclei dell’abenula dei due lati sono riuniti dalla commessura abenulare: un fascetto sottile di fibre che decorre parallelo alla commessura posteriore, restandone separato dal recesso epifisario. Per la commessura abenulare passano anche fibre del fascicolo retroflesso, del talamo e dello strato zonale.

Le abenule, inizialmente descritte come centro di correlazione per attività olfatto-somatiche, hanno rivelato una varietà di connessioni il cui valore fisiologico rimane di difficile interpretazione.

Veniamo a quanto è emerso dallo studio di Stopper e Floresco. In estrema sintesi - si tratta d’altra parte di una comunicazione scientifica breve, non di un lavoro esposto in un testo con le caratteristiche dell’articolo - l’inattivazione farmacologica dell’abenula laterale è risultata in grado di abolire la tendenza, l’inclinazione normale e naturale nelle scelte, rendendo i roditori apparentemente indifferenti nello scegliere fra ricompense associate con differenti costi soggettivi e dimensioni, ma non fra più grande e più piccola ricompensa di uguale costo.

Gli esiti di questo studio, invece di presentare risultati coerenti con la fisiologia di un centro dell’evitamento, hanno evidenziato che una struttura evolutivamente conservata, come l’abenula laterale, può agire come un “centro delle preferenze” di assoluta importanza per esprimere le inclinazioni individuali nelle decisioni.

 

L’autore della nota invita alla lettura delle recensioni di lavori di argomento connesso che appaiono sul sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-30 novembre 2013

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] A sua volta, l’epitalamo - rappresentato dalle formazioni che originano dalla lamina tegmentale - insieme con talamo, subtalamo, ipotalamo e vie ottiche, costituisce il diencefalo.

[2] Fascicolo descritto da Theodor Meynert (1833-1892), il celebre anatomista e professore di neurologia che fu maestro di Sigmund Freud.