Genetica molecolare della sensazione di benessere
DIANE RICHMOND
NOTE
E NOTIZIE - Anno XI – 01 giugno 2013.
Testi pubblicati sul sito
www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind
& Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a
fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta
settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in
corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli
oggetti di studio dei soci componenti lo staff
dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo:
RECENSIONE]
La sensazione soggettiva di benessere (subjective well-being, SWB), ormai da alcuni decenni, è diventata un oggetto di ricerca piuttosto ben definito sulla base di un valore di senso convenzionale condiviso. Nell’ambito delle scienze sociali, la SWB costituisce un parametro di valutazione di aspetti fondamentali della vita di una società e, in molti ambiti di studio, da quelli economici a quelli politici, rappresenta ormai un riferimento difficilmente trascurabile.
Anche se il modo ordinario di misurare la SWB mediante domande volte a sondare negli intervistati il grado di felicità o di soddisfazione per la propria vita, può indurre i ricercatori appartenenti all’ambito delle maggiori scienze sperimentali a nutrire riserve ed esprimere dubbi sul valore oggettivo di quanto rilevato, sembra che questa misura, soprattutto in ambito economico, si stia rivelando di pratica utilità.
La SWB è stata concettualizzata in maniera tale da includere uno spettro continuo di sentimenti (sensazioni) positivi e valutazioni soggettive della vita. In contrasto con gli indicatori economici standard, che sono focalizzati sul consumo di bei materiali, le risposte alle domande di accertamento della SWB convogliano informazioni aggiuntive riguardo un ampio raggio di altri determinanti del benessere, inclusa la salute fisica e mentale, le relazioni sociali, il tempo libero e gli stati soggettivi, quali emozioni ed impegno mentale.
Studi
condotti su gemelli e famiglie, hanno desunto che i fattori genetici sono
responsabili di un 30-40% della varianza della SWB. Cornelius Rietveld e colleghi hanno studiato il contributo
della genetica alla SWB in un
campione di circa 11.500 individui comprensivamente studiati nel genotipo ed
appartenenti a due pool, uno svedese
e l’altro olandese (Rietveld C. A., et al. Molecular genetics and
subjective well-being. Proceedings of the
National Academy of Science USA [Epub ahead of print doi:10.1073/pnas.1222171110],
2013).
I principali istituti di provenienza
degli autori sono i seguenti: Department of Applied Economics, Erasmus School
of Economics, Erasmus University, Rotterdam (Olanda); Center for Experimental
Social Science, New York University, New York (USA); Department of Political
Science, University college London (Regno Unito); Department of Medical
Epidemiology and Biostatistics, Karolinska Institutet, Stockholm (Svezia);
Department of Psychology, University of Minnesota, Minneapolis (USA);
Department of Biological Psychology, VU University of Amsterdam (Olanda); EMGO
Institute for Health and Care Research, VU University Medical Center, Amsterdam
(Olanda).
Gli autori dello studio hanno applicato un metodo sviluppato di recente per stimare l’ereditabilità ristretta comune: la frazione di varianza della SWB che può essere spiegata dagli effetti aggiuntivi cumulativi di polimorfismi genetici che sono comuni nella popolazione.
Le stime dei ricercatori sono di 5-10% per misure della SWB basate su rilievi di singole domande, e di 12-18% dopo la correzione dell’errore di misura nelle valutazioni della SWB.
L’insieme dei risultati ottenuti, per il cui dettaglio si rimanda alla lettura del testo integrale del lavoro originale, suggerisce un cauto ottimismo circa la possibilità di usare dati genetici nella ricerca sulla SWB perché, sebbene l’eredità ristretta comune non sia grande, il polimorfismo che contribuisce a determinarla potrebbe verosimilmente essere scoperto per un campione sufficientemente grande di individui.
L’autrice della nota ringrazia la
dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza ed invita alla
lettura delle recensioni di argomento connesso che compaiono nelle “Note e
Notizie” (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA” del sito).