Apprendimento alterato da virus respiratorio sinciziale

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XI – 11 maggio 2013.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Solo qualche decennio fa, l’emergenza pediatrica dovuta a casi mortali di infezione da virus respiratorio sinciziale (RSV) nella città di Napoli, aveva indotto i giornalisti a parlare di “male oscuro”. Attualmente è noto che l’infezione da RSV è la principale causa di malattia respiratoria infantile in tutto il mondo.

Sulla base di alcuni dati clinici e sperimentali, Janyra A. Espinoza e colleghi hanno voluto indagare l’influenza dell’infezione causata da questo microrganismo sul cervello, ottenendo un risultato eclatante (Espinoza J. A., et al. Impaired learning resulting from Respiratory Syncytial Virus infection. Proceedings of the National Academy of Science USA [Epub ahead of print doi: 10.1073/pnas.1217508110], 2013).

La provenienza degli autori è la seguente: Millennium Institute on Immunology and Immunotherapy, Department of Molecular Genetics and Microbiology, Faculty of Biological Sciences; Department of Rheumatology, Faculty of Medicine, Pontificia Universidad Catòlica de Chile, Santiago (Cile); Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale, Unité 1064, 44093, Nantes (France); Millennium Institute on Immunology and Immunotherapy, Department of Biological Sciences, Faculty of Biological Sciences and Faculty of Medicine, Universidad Andres Bello, Santiago (Cile); Laboratory of Environmental Toxicology, Faculty of Medicine, Universidad Catòlica del Norte, Coquimbo (Cile).

Un interessamento del cervello nell’infezione da RSV era stato ipotizzato sulla base dell’associazione clinica di alterazioni neurologiche, quali crisi convulsive e sintomi atassici (andatura su base allargata), ma non si era certi di una patogenesi implicante un danno diretto del cervello. Espinoza e colleghi hanno esplorato il cervello di topi infetti, rilevando la presenza di proteine dell’RSV e dell’RNA in varie regioni encefaliche, quali l’ippocampo, il nucleo ventromediale dell’ipotalamo e il tronco encefalico.

Un mese dopo la guarigione dall’infezione, i roditori hanno mostrato deficit cognitivi e comportamentali in test standard (marble burying o MB, Morris water maze o MWM). Espinoza e colleghi hanno cercato il correlato fisiopatologico di questi disturbi, primariamente dovuti a riduzione di efficienza o compromissione dei processi neurobiologici alla base dell’apprendimento. I risultati indicano che la deficienza funzionale causata da RSV sia sostanzialmente imputabile ad una insufficiente induzione del potenziamento di lungo termine (LTP) nelle sinapsi dei neuroni dell’ippocampo dei roditori infetti.

I ricercatori hanno allora cercato una prova del rapporto diretto fra l’infezione virale e il danno ai processi cellulari alla base delle memorie di nuova formazione. A tale scopo hanno effettuato una immunizzazione con Bacillo di Calmette-Guérin (BCG) ricombinante, esprimente la nucleoproteina di RSV. I roditori così trattati si sono mostrati resistenti al danno del sistema nervoso centrale causato dal virus, presentando un comportamento assolutamente normale alle prove MB e MWM.

La sperimentazione nel suo complesso, per il cui dettaglio si rinvia alla lettura del testo del lavoro originale, fornisce evidenze indirette della diffusione di RSV dalle mucose delle vie aeree al sistema nervoso centrale, e della responsabilità del virus nel determinare gli effetti fisiopatologici sul cervello in grado di invalidare le abilità di apprendimento e i comportamenti da queste dipendenti. Responsabilità confermata dall’efficacia preventiva dell’immunizzazione anti-RSV.

In attesa di conferme di questi risultati e di altre prove della diffusione e del danno cerebrale, si segnala questo studio all’attenzione di medici e ricercatori.

 

L’autore invita alla lettura delle recensioni di lavori di argomento connesso che compaiono nelle “Note e Notizie” (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA” del sito).

 

Roberto Colonna

BM&L-11 maggio 2013

www.brainmindlife.org