Apprendimento e neoformazione sinaptica favorita da glucocorticoidi

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XI – 04 maggio 2013.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

È nozione consolidata che l’esposizione protratta ad alti tassi di glucocorticoidi (cortisolo nell’uomo), come accade nelle condizioni di stress cronico o di cronicizzazione di uno stato neurofisiologico simile, quale quello dei disturbi d’ansia, causa perdita sinaptica e compromissione dell’apprendimento. L’importanza, tuttavia, dell’azione fisiologica dei glucocorticoidi, che si esplica con un’intensità ed efficacia che segue le regolari oscillazioni giornaliere del tasso circolante (ritmo circadiano), ha fatto nutrire molti dubbi su un ruolo totalmente negativo di questi ormoni sulle facoltà cognitive. Infatti, non è noto se e come le oscillazioni endogene del tasso di increzione dei glucocorticoidi modulino la plasticità sinaptica e l’apprendimento.

Conor Liston e colleghi hanno affrontato questo problema, rilevando dati che indicano le condizioni in cui l’attività delle molecole iperglicemizzanti prodotte dalla corticale del surrene, si rivela favorevole all’acquisizione di nuove conoscenze (Liston C., et al. Circadian glucocorticoid oscillations promote learning-dependent synapse formation and maintenance. Nature Neuroscience [Epub ahead of print doi:10.1038/nn.3387], 2013).

La provenienza degli autori è la seguente: Molecular Neurobiology Program, Skirball Institute, Department of Physiology and Neuroscience, New York University School of Medicine, New York (USA); Department of Psychiatry and Behavioral Science, Stanford University School of Medicine, Stanford, California (USA); Istititut de Genomique Functionelle, CNRS UMR-5203, INSERM-U661, Montpellier (Francia); Program in Brain and Behavior, The Hospital for Sick Children, Toronto, Ontario, Canada.

La sperimentazione ha evidenziato che i picchi circadiani di glucocorticoidi promuovono la formazione di spine dendritiche nei neuroni della corteccia motoria del topo, dopo l’apprendimento di abilità motorie, mentre cadute di concentrazione degli ormoni sono necessarie per la stabilizzazione delle spine formate di recente, e importanti per la ritenzione protratta e tipica della memoria di lungo termine. Per converso, è risultato che l’esposizione eccessiva ai glucocorticoidi elimina le nuove spine dendritiche associate con l’apprendimento e disintegra le memorie precedentemente acquisite.

I ricercatori hanno poi dimostrato che i glucocorticoidi 1) promuovono una rapida formazione di spine dendritiche, attraverso un meccanismo non-trascrizionale che implica la via della LIM chinasi-cofilina e 2) aumentano l’eliminazione delle spine mediante meccanismi trascrizionali implicanti l’attivazione del recettore dei mineralcorticoidi.

L’insieme dei dati emersi dalla sperimentazione, per il cui dettaglio si rimanda alla lettura integrale del testo del lavoro originale, indica che le oscillazioni circadiane strettamente regolate dei glucocorticoidi sono importanti per la formazione e il mantenimento delle sinapsi dipendente dall’apprendimento. Inoltre, si delinea un nuovo meccanismo di segnalazione sottostante tale effetto.

 

L’autore invita alla lettura delle recensioni di lavori di argomento connesso che compaiono nelle “Note e Notizie” (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA” del sito).

 

Roberto Colonna

BM&L-04 maggio 2013

www.brainmindlife.org