Difesa dalla cocaina via nucleo accumbens D2-MSN
ROBERTO COLONNA
NOTE
E NOTIZIE - Anno XI – 13 aprile 2013.
Testi pubblicati sul sito
www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind
& Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a
fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta
settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in
corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli
oggetti di studio dei soci componenti lo staff
dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo:
RECENSIONE]
Un contrassegno della dipendenza da sostanze psicotrope è rappresentato dalla perdita di controllo sull’assunzione della droga, sintomo che si esprime a breve termine e con evidenza solo in una parte di coloro che sono esposti a molecole ad azione stimolante psicomotoria come la cocaina.
Il meccanismo cellulare sottostante la vulnerabilità o la sia pur parziale resistenza all’uso compulsivo della sostanza, nonostante alcune indicazioni emerse dai numerosi studi condotti, rimane sconosciuto.
Roland Bock e
colleghi dell’NIH[1] hanno accertato che il
rinforzo della via indiretta del nucleo
accumbens è in grado di promuovere resistenza all’uso compulsivo della
cocaina (Bock R., et al. Strengthening the accumbal indirect pathway
promotes resilience to compulsive cocaine use. Nature Neuroscience [Epub ahead of print doi:10.1038/nn.3369], 2013).
La provenienza degli autori è la
seguente: Laboratory for Integrative Neuroscience, National Institute of
Alcohol Abuse and Alcoholism, US National Institutes of Health, Bethesda,
Maryland (USA); National Institute of Neurological Disorders and Stroke, US
National Institutes of Health, Bethesda, Maryland (USA).
La cocaina, attualmente classificata fra gli stimolanti psicomotori (reinforcing drugs), è un alcaloide estratto dalle foglie di coca, chimicamente denominato benzoilmetilecgonina (C17H21NO4). Sono note da molto tempo le sue principali proprietà farmacologiche di stimolante del sistema nervoso centrale a sede prevalentemente corticale, e di anestetico locale agente su cute e mucose. È nota l’azione sul nucleo accumbens legata agli effetti tossicomanigeni della sostanza: incremento dell’arborizzazione dendritica e della densità delle spine dendritiche.
Roland Bock e colleghi hanno accertato che la variabilità individuale nello sviluppo di comportamenti altamente motivati e perseverativi verso la cocaina è associata con la plasticità sinaptica nei neuroni spinosi medi (MSN) esprimenti recettori dopaminergici D2 nel nucleo accumbens del topo. Il potenziamento degli inputs eccitatori glutammatergici sulla via indiretta D2-MSN si associava con resistenza allo sviluppo del comportamento di ricerca compulsiva di cocaina.
L’inibizione della via indiretta D2-MSN, ottenuta mediante un approccio chimico-genetico, accresceva la motivazione ad ottenere la cocaina, mentre l’attivazione optogenetica di D2-MSN era in grado di ottenere la soppressione della somministrazione autogestita della sostanza stimolante.
I dati complessivamente emersi dallo studio, per il cui dettaglio si rimanda alla lettura del testo del lavoro originale, indicano che il reclutamento nel nucleo accumbens della via D2-MSN agisce specificamente determinando resistenza all’avvio dei processi che causano l’assunzione compulsiva e serve come meccanismo protettivo naturale negli individui esposti alla sostanza.
L’autore invita alla lettura
delle numerose recensioni di lavori di argomento connesso che compaiono nelle
“Note e Notizie” (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA” del sito).
[1] Si vedano fra le recensioni recenti: Note e Notizie 13-10-12 Come la cocaina altera neuroni del nucleo accumbens (studio condotto presso l’NIH) e Note e Notizie 05-05-12 Per le alterazioni da cocaina è essenziale Rac1 (recensione della professoressa Nicole Cardon che include anche un’efficace sintesi descrittiva dei principali effetti acuti e cronici).