Glia ed ischemia cerebrale focale

 

 

LORENZO L. BORGIA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XI – 06 aprile 2013.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: AGGIORNAMENTO]

 

Nella complessa fisiopatologia dell’ictus la glia gioca un ruolo di estremo rilievo. I risultati dell’intenso lavoro di ricerca degli ultimi venti anni, indicano che stanno emergendo profili dei ruoli per ciascun tipo di cellula gliale, ma molti elementi, e non tutti di dettaglio, ancora mancano per poter tracciare un quadro sufficientemente completo.

Negli stadi iniziali dell’ischemia, gli astrociti prevengono l’eccitotossicità rimuovendo il glutammato mediante un processo di captazione Na+-dipendente. Queste cellule gliali sono energeticamente efficienti e possono operare in assenza di supporto anabolico esogeno in quanto possono utilizzare i propri depositi di glicogeno.

Un altro importante filone di ricerca ha da tempo evidenziato che gli astrociti possono difendere contro il danno indotto da radicali liberi. Rimanendo connessi via gap junction alle cellule più lontane, gli astrociti possono fornire un grado elevato di neuroprotezione all’interno di una zona ischemica anche nella totale assenza locale di ossigeno e glucosio. Queste cellule, però, si rigonfiano pericolosamente durante l’ictus in un modo che sembra creare vantaggi per i meccanismi patologici.

Gli oligodendrociti sono vulnerabili all’ischemia e possono essere le prime vittime dell’incidente vascolare acuto nella sostanza bianca. Come i neuroni, queste cellule vanno incontro a danno da eccitotossicità, ma nel caso delle cellule gliali c’è una peculiarità recettoriale: la lesione è mediata dai recettori del glutammato AMPA anziché dagli NMDA.

La patologia dell’assone dipendente da ictus sembra essere strettamente connessa e conseguente al danno degli oligodendrociti, ma il modo esatto in cui si genera il danno, nonostante gli sforzi compiuti per scoprirlo, non è ancora stato compreso.

La microglia presenta comportamenti straordinariamente complessi e difficili da schematizzare, per i quali vale la regola di una importanza assoluta del parametro tempo. Le cellule microgliali si muovono creando un traffico estremamente rapido nel nucleo centrale dell’area danneggiata, e nel tempo mediano una “cascata infiammatoria” di grande complessità. Poiché la trascrizione e la traduzione delle proteine effettrici dell’infiammazione e dell’apoptosi (la morte cellulare programmata) sono ritardate, possono rappresentare nuovi bersagli terapeutici, soprattutto in considerazione del fatto che solo una minoranza di pazienti si riesce a diagnosticare e ricoverare immediatamente all’insorgenza dei primi sintomi.

Allo stato attuale delle conoscenze, la partecipazione delle cellule gliali ai processi fisiopatologici conseguenti ad episodi cerebrovascolari acuti, può considerarsi doppia e bivalente come le due facce di una stessa medaglia. Ad esempio, sebbene l’ischemia induca la produzione di citotossine da parte di queste cellule, il danno citotossico è bilanciato dall’attivazione di potenti ed efficienti meccanismi di difesa.

Le aree controverse sono ancora numerose e un lungo e faticoso cammino sperimentale è ancora richiesto perché si possa venire a capo dei principali problemi di interpretazione dei dati di osservazione. Vi è, però, un fatto abbastanza certo: non sarà possibile fare grandi progressi nella terapia dell’ictus, senza aver prima compreso in grande dettaglio il ruolo della glia in questa devastante patologia, ad ogni suo stadio, dal danno acuto e subacuto al rimodellamento tessutale e alla riparazione.

 

L’autore della nota invita alla lettura delle recensioni di lavori di argomento connesso che compaiono nelle “Note e Notizie” (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA” del sito).

 

Lorenzo L. Borgia

BM&L-06 aprile 2013

www.brainmindlife.org