L’amigdala combina informazioni su valore e spazio
SIMONE WERNER
NOTE
E NOTIZIE - Anno XI – 16 febbraio 2013.
Testi pubblicati sul sito
www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind
& Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a
fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta
settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in
corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli
oggetti di studio dei soci componenti lo staff
dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo:
RECENSIONE]
Uno stimolo che comporta sicuramente un rinforzo cerebrale o, come si dice in gergo, predice un rinforzo, può innescare risposte emotive e cognitive.
L’intervento dell’amigdala sembra certo in questo genere di reazioni, ma il ruolo svolto dal complesso nucleare nell’eventuale integrazione di informazioni spaziali e motivazionali non è ancora sperimentalmente accertato.
Christopher
Peck, con Brian Lau e Daniel Salzman, riportano che i neuroni dell’amigdala
sono in grado di integrare dati informativi relativi allo spazio e alla
motivazione, verosimilmente per dirigere l’attenzione verso uno stimolo emozionalmente
rilevante (Peck C. J., et al., The primate amygdala combines
information about space and value. Nature Neuroscience [Epub ahead of print
doi:10.1038/nn.3328], 2013).
La provenienza degli autori dello
studio è la seguente: Department of Psychiatry, Department of Neuroscience, Kavli
Institute for Brain Science, W. M. Keck Center on Brain Plasticity and
Cognition, Columbia University, New York (USA); New York State Psychiatric
Institute, New York (USA).
Uno stimolo che implica rinforzo può evocare reazioni emozionali, come l’arousal, e risposte cognitive, quale un’accresciuta attenzione nei confronti dello stimolo. A lungo, la sperimentazione neurobiologica ha consentito di apprezzare il ruolo dell’amigdala nella mediazione di risposte emozionali non specifiche in termini spaziali, ma rimane da chiarire se questo complesso nucleare sia in grado di operare una specifica associazione fra rappresentazioni motivazionali e spaziali.
Per verificare se i neuroni di questa formazione grigia ovalare del telencefalo codifichino informazioni spaziali e motivazionali, i ricercatori hanno presentato a delle scimmie stimoli predittivi di ricompensa in differenti configurazioni spaziali ed hanno studiato come tali stimoli influenzavano l’attenzione spaziale.
La configurazione dello stimolo e la sua entità (magnitude) modulava l’attività neurale dell’amigdala in una maniera coordinata. Inoltre, fluttuazioni nell’attività erano correlate con la variabilità prova-per-prova nell’attenzione spaziale.
Così, l’amigdala integra le informazioni spaziali e motivazionali, tanto da poter influenzare la collocazione spaziale delle risorse cognitive.
I risultati dello studio suggeriscono che disfunzioni dell’amigdala possono contribuire a deficit nei processi cognitivi normalmente coordinati con risposte emozionali, come il rivolgere l’attenzione verso la localizzazione di stimoli rilevanti in chiave emozionale.
L’autore della nota invita alla
lettura delle numerosissime recensioni di lavori di argomento connesso (a
cominciare da quello contestualmente pubblicato questa settimana) che compaiono
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