Come il trauma infantile agendo su un gene predispone a disturbi psichici 

 

 

DIANE RICHMOND

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno X – 08 dicembre 2012.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

E’ noto che la predisposizione genetica e l’esposizione alle condizioni e agli eventi ambientali interagiscono nel modellare lo sviluppo e la funzione del cervello umano, definendo anche il grado di probabilità che si sviluppino risposte e schemi di attività alla base dei disturbi psichiatrici. L’interesse straordinario per gli effetti dell’ambiente sul DNA neuronico e, in particolare, sulla regolazione dell’espressione genica in queste cellule fondamentali per le funzioni cognitive, affettive ed emotive, ha prodotto una grande mole di lavoro che, pur avendo delucidato molti aspetti relativi all’influenza del comportamento e di esperienze traumatiche precoci su alcuni processi biochimici rilevanti per l’espressione genica, non ha ancora portato alla decodifica delle sequenze di meccanismi molecolari implicati nell’eziopatogenesi dei disturbi psichiatrici più studiati.

Torsten Klengel e numerosi colleghi provenienti da alcune fra le scuole neuroscientifiche di maggior prestigio in Europa e in America, hanno condotto uno studio che ha accertato e descritto un meccanismo molecolare che spiega il modo in cui un trauma precoce porta a cambiamenti di lungo termine nella metilazione del DNA, dai quali deriva la predisposizione a risposte caratteristiche della fisiopatologia e della patogenesi di disturbi mentali dello spettro dell’ansia, inclusa la depressione da stress (Klengel T., et al., Allele-specific FKBP5 DNA demethylation mediates gene-childhood trauma interactions. Nature Neuroscience [Epub ahead of print doi:10.1038/nn3275], 2012).

La provenienza degli autori dello studio è la seguente: Max Planck Institute of Psychiatry, Munich (Germania); King’s College London, Institute of Psychiatry, Section of Perinatal Psychiatry and Stress, Psychiatry and Immunology, Department of Psychological Medicine, London (Regno Unito); McGill Centre for Studies on Aging, Faculty of Medicine, Mc Gill University, Verdun, Quebec (Canada); Department of Psychiatry and Behavioral Sciences, Emory University School of Medicine, Atlanta, Georgia (USA); howard Hughes Medical Institute, Chevy Chase, Maryland (USA); Atlanta Veterans Affairs Medical Center, Decatur, Georgia (USA); Department of Psychiatry and Behavioral Sciences, University of Miami Miller School of Medicine, Miami, Florida (USA); Institute of Medical Psychology, Charité University Medicine Berlin, Berlin (Germany); Yerkes National Primate Research Center, Emory University, Atlanta, Georgia (USA).

Studi recenti hanno dimostrato che le interazioni gene-ambiente di FKBP5 e l’esposizione a traumi precoci, consentono di prevedere lo sviluppo di disturbi psichiatrici correlati allo stress. Klengel e colleghi hanno indagato come le varianti attive nella trascrizione interagiscono con il trauma portando, negli elementi di risposta ai glucocorticoidi di FKBP5, a modificazioni nella metilazione del DNA di lunga durata.

La sperimentazione dimostra che un polimorfismo funzionale alterante l’interazione cromatinica fra il sito di start della trascrizione e gli enhancers[1] di lungo raggio nel gene della FK506 binding protein 5 (FKBP5), un importante regolatore del sistema degli ormoni dello stress, accresce il rischio di sviluppare disturbi psicopatologici dipendenti dallo stress nell’età adulta mediante una demetilazione del DNA allele-specifica, dipendente da trauma infantile, negli elementi di risposta ai glucocorticoidi (equivalenti funzionali nei roditori del cortisolo umano) di  FKBP5.

E’ emerso che la demetilazione era associata ad una aumentata trascrizione genica dipendente dallo stress, seguita da una perdita di regolazione di lungo termine del sistema degli ormoni dello stress e da un effetto globale sulla funzione delle cellule del sistema immunitario e sulle aree encefaliche associate con la regolazione della risposta fisiologica agli stimoli traumatici o stressors.

Questa identificazione di meccanismi molecolari di reattività ambientale di lungo termine, diretta dal genotipo, sarà utile per definire strategie di trattamento più efficaci per i disturbi dello spettro dello stress.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani e invita alla lettura dei numerosi scritti riguardanti la malattia di Alzheimer che compaiono nelle “Note e Notizie” di questo sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA” del sito) e che, nel loro insieme, possono costituire un’integrazione aggiornata delle trattazioni manualistiche.

 

Diane Richmond

BM&L-08 dicembre 2012

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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[1] Ricordiamo che gli enhancers sono sequenze nucleotidiche cis-agenti, che aumentano fino a 200 volte la frequenza di trascrizione del gene che controllano.