I neuroni specchio codificano il valore soggettivo di un oggetto osservato

 

 

NICOLE CARDON

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno X – 07 luglio 2012.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Nell’atto spontaneo della prensione di qualcosa da parte di un animale, ad esempio una scimmia, l’oggetto preso ha un valore, in senso neurobiologico, non solo per il cervello dell’animale che compie l’azione, ma anche per quello di eventuali spettatori. Il valore che l’osservatore attribuisce all’oggetto afferrato, potrebbe avere un ruolo cardine nella selezione di una possibile risposta comportamentale.

Un team di ricercatori che include Giacomo Rizzolatti, scopritore dei neuroni specchio, e Leonardo Fogassi, suo collaboratore, ha indagato la possibilità che la rappresentazione del valore di questo oggetto possa essere codificata proprio dai neuroni specchio (Caggiano V., et al. Mirror neurons encode the subjective value of an observed action. Proceedings of the National Academy of Science USA [Published online ahead of print doi:10.1073/pnas.1205553109], 2012).

La provenienza degli autori è la seguente: Department of Cognitive Neurology, Hertie Institute for Clinical Brain Research, University of Tübingen (Germania); Dipartimento di Neuroscienze e Dipartimento di Psicologia, Università di Parma (Italia); Brain Center for Motor and Social Cognition e Rete Multidisciplinare Tecnologica, IIT, Parma (Italia).

Nella corteccia premotoria della scimmia Giacomo Rizzolatti e colleghi scoprirono una popolazione neuronica caratterizzata dalla particolarità di attivarsi sia quando un individuo di quella specie compiva un’azione, sia quando questi osservava un altro individuo compiere la stessa azione. Questa speciale proprietà, che faceva pensare ad una sorta di “specchio cerebrale” dell’azione altrui, è stata oggetto di notevoli speculazioni, la maggior parte delle quali sarebbero infondate, secondo Joaquin Fuster (Fuster, 2008), uno dei massimi esperti di corteccia prefrontale.

D’altra parte, non vi sono prove di uno specifico ruolo di questi neuroni (mirror neurons) o dell’ipotetico sistema di cui farebbero parte (mirror neuron system), e lo stesso Rizzolatti ha in passato sottolineato che “le proprietà dei neuroni specchio indicano che il cervello dei primati è provvisto di un meccanismo per la descrizione figurata delle azioni” (Rizzolatti, et al., 2005). In altri termini, i neuroni specchio, con le loro proprietà, codificano specifiche azioni e, pertanto, è plausibile che siano attivati sia nell’esecuzione che alla vista di quelle azioni: “La mia lettura del resoconto degli esperimenti di Rizzolatti e colleghi, mi suggerisce che l’attività dei neuroni specchio possa risolversi in una serie di configurazioni, ciascuna corrispondente ad uno schema d’azione. Se la ricerca dimostrerà che le cose stanno veramente così, allora potremo ritenere ciascuna configurazione funzionale come un codice che esprime l’azione, significandola nel cervello per tutti gli scopi: esecutivi, imitativi o legati ai vari significati assunti dall’azione osservata nel contesto e nelle circostanze reali in cui si verifica” (Perrella, 2005). Dello stesso segno di questa interpretazione è la seguente osservazione: “Così i neuroni specchio compendiano, nella corteccia premotoria, il principio jacksoniano di identità dei substrati rappresentazionali ed esecutivi” (Fuster, 2008).

E’ stato suggerito che i neuroni specchio dell’area F5 della corteccia premotoria della scimmia giochino un ruolo cruciale nella comprensione dello scopo delle azioni. Non è stato però dimostrato se queste stesse popolazioni partecipano alla rappresentazione del valore dell’oggetto afferrato, nei tipici esperimenti che vedono per protagoniste le scimmie.

Rizzolatti e colleghi riportano che le risposte neuroniche correlate all’osservazione dei neuroni specchio dell’area corticale F5, sono effettivamente modulate dal valore che la scimmia associa all’oggetto afferrato.

I dati emersi dalla sperimentazione, per il cui dettaglio si rimanda alla lettura del testo integrale del lavoro originale, suggeriscono che, durante l’osservazione dell’azione, i neuroni specchio di F5 hanno accesso ad informazioni di importanza cruciale per il modellamento delle risposte comportamentali dell’osservatore.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Floriani per la correzione della bozza, e invita alla lettura delle numerose recensioni di lavori di argomento connesso che compaiono nelle “Note e Notizie” (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA” del sito).

 

Nicole Cardon

BM&L-07 luglio 2012

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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