Rapida riorganizzazione della corteccia parietale e compenso nel neglect
DIANE RICHMOND
NOTE
E NOTIZIE - Anno X – 12 maggio 2012.
Testi pubblicati sul sito
www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a
notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la
sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici
selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori
riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci componenti
lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.
[Tipologia del testo:
RECENSIONE]
Alterazioni della consapevolezza spaziale e della capacità di prendere decisioni si verificano frequentemente come conseguenza di lesioni che interessano la corteccia dei lobi parietali del nostro cervello, e da molto tempo tali quadri patologici sono oggetto di studio, perché l’esatta conoscenza degli eventi fisiopatologici e di compenso che hanno luogo in questi casi consentirebbe un più efficace intervento terapeutico. Le difficoltà nell’isolare i processi alterati e nello stabilire relazioni fra le sedi del danno e la fisiopatologia delle popolazioni neuroniche del cervello umano in vivo, ha notevolmente rallentato il progresso delle conoscenze, ma oggi sembra sia possibile un’accelerazione grazie a nuove metodiche di rilievo di immagini funzionali e all’impiego dell’inattivazione farmacologica reversibile di aree corticali nella scimmia.
Richard
Andersen, in uno studio condotto con Melanie Wilke e
Igor Kagan, ha impiegato la risonanza magnetica
funzionale riferita ad evento (ER fMRI, da event-related functional magnetic
resonance imaging)
nella scimmia, per indagare le caratteristiche della rapida riorganizzazione
delle reti neurali spaziali durante l’inattivazione farmacologica reversibile
dell’area intraparietale laterale (LIP). I risultati ottenuti sono di
sicuro interesse e suggeriscono una revisione del principale modello interpretativo
della negligenza spaziale (spatial neglect o
semplicemente neglect),
evidenziando l’esistenza di un processo di cooperazione fra gli emisferi
cerebrali non rilevato in precedenza (Wilke
M., et al. Functional imaging reveals rapid reorganization
of cortical activity after parietal inactivation in monkeys. Proceedings of the National Academy
of Science USA [Epub ahead of print
doi:10.1073/pnas.1204789109], 2012).
La provenienza
degli autori dello studio è la seguente:
Division of Biology, California Institute of Technology, Pasadena, CA, USA;
Department of Cognitive Neurology, University of Goettingen,
Germania; German Primate Center, Leibniz Institute for Primate Research, Goettingen, Germany.
I ricercatori hanno impiegato nella scimmia una metodica di ER fMRI per studiare nell’area LIP, che ha un ruolo importante nella selezione dei bersagli dei movimenti degli occhi, la rapida riorganizzazione dei sistemi neuronici spaziali durante una inattivazione farmacologica reversibile. L’attività corticale rilevata mediante fMRI è stata misurata in sessioni di inattivazione e di controllo mentre le scimmie eseguivano saccadi mnemoniche sia per localizzazioni spaziali per le quali erano state specificamente istruite sia per altre autonomamente scelte.
La lettura delle immagini tomografiche evidenziava che, l’inattivazione farmacologica simulante una lesione, determinava una riduzione delle scelte controlesionali.
Gli effetti dell’inattivazione sull’attività corticale rilevata mediante fMRI sono risultate anatomicamente e fisiologicamente specifiche e così riassumibili: 1) riduzione dell’attività in corrispondenza della sponda cefalica del solco temporale superiore (STS) nell’area temporo-parieto-occipitale per singoli bersagli controlesionali, specialmente nell’emisfero inattivato; 2) aumento dell’attività associato a scelte controlesionali fra bersagli bilaterali in varie aree frontali e parieto-temporali in entrambi gli emisferi. Non è stata rilevata alcuna iperattivazione per bersagli o scelte ipsilesionali nell’emisfero intatto.
Gli effetti specifici per il compito dell’inattivazione dell’area LIP sull’attività dipendente dal livello di ossigeno del sangue nell’area temporo-parieto-occipitale, sottolineano l’importanza dei sistemi neuronici dell’STS per l’elaborazione spaziale.
Considerando nel complesso i dati morfo-funzionali emersi dalla sperimentazione, per il cui dettaglio si rimanda alla lettura del lavoro originale, si può notare che concordano solo in parte con il modello teorico di competizione interemisferica attualmente adottato per l’interpretazione del sintomo di negligenza spaziale, e suggeriscono l’esistenza di una ulteriore componente di cooperazione interemisferica per la compensazione dei deficit che causano il sintomo.
L’autrice della nota ringrazia la
dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla
lettura delle recensioni di lavori di argomento connesso che compaiono nelle
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