Auguri a Rita Levi-Montalcini per i suoi 103 anni

 

 

ISABELLA FLORIANI

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno X – 21 aprile 2012.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: NOTIZIA]

 

Per celebrare il centotreesimo compleanno di Rita Levi-Montalcini, che ricorre il 22 di questo mese, la Società Nazionale di Neuroscienze Brain, Mind & Life Italia, nel consueto appuntamento annuale, ha organizzato un incontro di studio che, oltre a presentare ai giovani la biografia esemplare della nostra amata neuroscienziata, ha fatto il punto delle conoscenze sul nerve growth factor (NGF), il fattore di crescita della cellula nervosa da lei scoperto.

L’incontro, tenutosi lo scorso venerdì 20 aprile 2012, e aperto da un saluto del socio decano, professor Giovanni Rossi, è stato introdotto da una relazione biografica della professoressa Monica Lanfredini dal titolo: “Per Aspera ad Astra: la lezione di una vita di ininterrotto impegno quotidiano”. Il presidente, Giuseppe Perrella, dopo aver ripercorso le tappe della ricerca che portò Rita Levi-Montalcini e Stanley Cohen all’identificazione della prima molecola agente da fattore di crescita e all’ottenimento del Premio Nobel nel 1986, ha introdotto i lavori della giornata con una rassegna degli argomenti oggetto delle relazioni dei soci e degli ospiti partecipanti, ed ha proposto una sintesi dei più recenti studi sulle neurotrofine.

Il programma è proseguito con relazioni su specifici argomenti monografici: “La biologia molecolare dell’NGF e dei suoi recettori Trk e p75NTR” (Nicole Cardon); “La regolazione dell’espressione delle neurotrofine” (Diane Richmond); “BDNF, il secondo fattore neurotrofico” (Lorenzo L. Borgia); “Neureguline e citochine neurotrofiche” (Roberto Colonna) “Il fattore neurotrofico derivato dalla glia: GDNF” (Simone Werner); “Recettori GRF” (Giuliano Berti); “NGF e dolore: studio molecolare e prospettive terapeutiche” (Ludovica Roversi Poggi in collaborazione con Wilma Friedman); “NGF e patologia psichiatrica” (Giovanna Rezzoni); “Appunti su NGF e patologia neurologica” (Giovanni Rossi e Filiberto Conte). Nel pomeriggio, oltre venti comunicazioni e rassegne sintetiche sono state presentate prima di una discussione su “NGF e ricerca”.

A beneficio del lettore non specialista, proponiamo qui di seguito alcune nozioni introduttive sui fattori di crescita, tratte dalla relazione del presidente.

I fattori di crescita sono proteine che regolano molti aspetti della fisiologia cellulare, fra cui la sopravvivenza, la proliferazione, la migrazione e la differenziazione. Nell’organismo degli animali adulti, e in generale dopo la nascita, i fattori di crescita stimolano la divisione e la moltiplicazione delle cellule, ma nel sistema nervoso non possono esercitare un ruolo simile, in quanto i neuroni sono cellule post-mitotiche, definite perenni, perché hanno perso la capacità di dividersi e rientrare nel ciclo cellulare. Per tale ragione, in neurobiologia, sono spesso definiti fattori neurotrofici. Nell’embriogenesi la loro importanza è cruciale, essendo indispensabili per il corretto sviluppo del sistema nervoso centrale e periferico, fin dalle prime fasi di sviluppo. I fattori di crescita, infatti, determinano il destino delle cellule nel loro passaggio dallo stadio di progenitori a quello di elementi differenziati secondo le linee fenotipiche dei neuroni e della glia. Durante lo sviluppo embrionale, questi polipeptidi sono fondamentali nei processi di regolazione della sopravvivenza selettiva e nella definizione della corretta configurazione delle connessioni principali, da cui dipenderanno i successivi sviluppi morfo-funzionali delle reti neuroniche determinati dall’esperienza e dall’apprendimento. Fra i fattori di crescita attualmente noti, molti sono attivi nel cervello e, fra questi, vi sono anche polipeptidi inizialmente identificati in tessuti ed apparati diversi da quello nervoso. Attualmente la ricerca propone un panorama in continua espansione di interazioni fra fattori di crescita e popolazioni cellulari del sistema nervoso, sia nel corso dell’embriogenesi che in vari processi fisiologici che hanno luogo durante la vita adulta.

Lo studio del ruolo dei fattori di crescita nel sistema nervoso, oggi affronta la sfida della comprensione dei rapporti intercorrenti fra popolazioni estremamente eterogenee in chiave funzionale di neuroni, oligodendrociti e astrociti, e il loro specifico supporto trofico.

Rita Levi-Montalcini identificò il primo fattore di crescita, l’NGF, come molecola necessaria per la sopravvivenza e lo sviluppo dei neuriti nelle cellule nervose di un ganglio periferico e in una subpopolazione di neuroni sensoriali (Levi-Montalcini R. & Angeletti P. U., 1963). L’NGF è prodotto e rilasciato dai “bersagli” dei neuroni periferici, ossia dalle cellule con il ruolo potenziale o effettivo di elementi riceventi gli assoni. Si ritiene che la quantità limitata di NGF determini la competizione fra gli assoni afferenti al bersaglio produttore della molecola, dalla quale avranno origine le connessioni sinaptiche funzionanti. Gli assoni che hanno successo nell’accedere al fattore di crescita si svilupperanno rapidamente, stabilendo connessioni efficaci nel quadro del piano di organizzazione del sistema nervoso, mentre i neuriti perdenti nella competizione andranno incontro a degenerazione, determinando la morte della cellula nervosa di provenienza. La dimostrazione dell’esistenza di questo processo di selezione dei neuroni più adatti, ha dato origine all’ipotesi del fattore neurotrofico avanzata da Rita Levi-Montalcini ed Angeletti negli anni Sessanta (Levi-Montalcini R. & Angeletti P. U., 1968).

I lavori sono stati chiusi da un intervento del presidente Perrella che, ricordando le attività per la promozione dell’istruzione e della crescita civile delle donne africane, e le numerose altre iniziative dell’AISM e delle Fondazioni volute dalla neuroscienziata torinese, a nome di tutti i membri della Società, ha augurato a Rita Levi-Montalcini di battere ogni record di sopravvivenza, e al suo esempio di continuare ad attrarre alla carriera scientifica schiere di giovani, per i quali ha auspicato prospettive di lavoro e studio infinitamente migliori di quelle attuali.

 

L’autrice della nota raccomanda la lettura dei numerosi scritti di argomento connesso che compaiono nelle “Note e Notizie” (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA” del sito) e, in particolare, i resoconti annuali degli incontri celebrativi che includono sintesi biografiche ed altri interessanti riferimenti.

 

Isabella Floriani

BM&L-21 aprile 2012

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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