Il coniglio non è resistente ai prioni
LORENZO L. BORGIA
NOTE
E NOTIZIE - Anno X – 24 marzo 2012.
Testi pubblicati sul sito
www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind
& Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a
fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta
settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in
corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli
oggetti di studio dei soci componenti lo staff
dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo:
RECENSIONE]
Una delle particolarità dell’infezione da prioni è costituita dalla cosiddetta barriera di trasmissione, espressione che si riferisce ad
un fenomeno tanto noto per il suo verificarsi quanto scarsamente compreso nelle
ragioni del suo prodursi: le proteine prioniche infettano alcune specie e non
altre, come se si arrestassero davanti ad una barriera molecolare che sembra
essere specie-specifica. Gli esiti di numerosi studi condotti per accertare la
natura e il significato biologico della barriera, hanno suggerito la
possibilità che alcune specie siano indenni, in quanto naturalmente protette
dal “contagio” delle encefalopatie spongiformi trasmissibili. In assenza di
confutazione sperimentale, sulla base di questa ipotesi, si è sviluppata la
convinzione che le carni e gli organi interni di questi animali considerati
immuni, anche in condizioni di rischio di trasmissione, possano essere ritenuti
innocui per il consumo alimentare umano.
Francesca
Chianini e colleghi hanno voluto verificare sperimentalmente la correttezza di
tale assunto, indagando l’efficacia della barriera
di trasmissione nel coniglio, animale
classificato da quattro decadi fra le specie resistenti all’encefalopatia
spongiforme trasmissibile (Chianini F., et
al. Rabbits are not resistant to prion infection. Proceedings of the National Academy of Science USA [Published online before
print doi:10.1073/pnas.1120076109], 2012).
I ricercatori che hanno
preso parte a questo studio provengono da istituzioni scientifiche di vari
paesi: Moredun Research Institute, Penicuik, Near Edinburg, Scotland (Regno
Unito); CIC bioGune, Derio, Bizkaia (Spagna); Department of Infectology,
Scripps Florida, Jupiter (USA); Laboratory of Persistent Viral Diseases, Rocky
Mountain Laboratories, National Institutes of Allergy and Infectious Diseases,
National Institutes of Health, Hamilton, MT (USA); CReSA, UAB-IRTA, Universitat
Autònoma de Barcelona (Spagna).
Impiegando
la tecnica PMCA (protein misfolding cyclic amplification), i ricercatori sono
riusciti a superare nel coniglio la barriera fra le specie. La sperimentazione
è stata condotta sottoponendo a rounds
seriali di PMCA, omogenati di cervello di coniglio sia non inseminati che
inseminati in vitro con prioni
correlati all’encefalopatia spongiforme e provenienti da differenti specie. I
prioni di coniglio prodotti de novo da
materiale non inseminato, in vitro,
sono stati sottoposti al test per l’infettività nei conigli. Uno dei tre
animali infettati per inoculazione intracerebrale è deceduto per la malattia al settecentosessantaseiesimo
giorno, con tutti i segni e i caratteri di una encefalopatia spongiforme trasmissibile, perciò dimostrando che i leporidi,
la specie cui appartiene il coniglio, non sono resistenti all’infezione da prioni.
Il
materiale proveniente dal cervello di coniglio clinicamente affetto, contenente proteina prionica (PrP) anormale (PrPSc), dopo la sua inoculazione in topi
transgenici iper-esprimenti la PrP di coniglio, presentava un tasso di
attecchimento del 100%.
La
trasmissibilità ai conigli (>470 d) è stata confermata in 2 conigli su 10 dopo cimento intracerebrale.
Gli
autori, considerata la bassa percentuale di animali ammalati fra gli infettati,
non senza spirito concludono che, anche se i conigli non possono più essere
classificati come resistenti alle encefalopatie da prioni, un’epidemia di
malattia del “coniglio pazzo” pare alquanto improbabile.
L’autore della nota invita alla
lettura delle numerose recensioni di lavori sui prioni che compaiono nelle
“Note e Notizie” (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA” del sito).