Rappresentazione di odori naturali nel bulbo olfattivo del topo

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno X – 17 marzo 2012.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Nei mammiferi, in base ad evidenze sperimentali, si ritiene che le molecole di sostanze odorose attivino soltanto pochi glomeruli olfattivi e, su questa base, è stata elaborata l’ipotesi di una rappresentazione sparsa degli odori nel bulbo olfattivo.

Alcuni ricercatori hanno però sospettato che gli esiti sperimentali, così come l’idea prevalente sui modi di organizzazione dell’informazione chimica caratteristica di ciascuna sostanza, abbiano risentito di due circostanze che avrebbero costituito involontari artefatti di metodo, inficiando il valore dei risultati: 1) l’impiego di animali anestetizzati e 2) l’uso di odoranti monomolecolari per intervalli di concentrazione limitati.

Roberto Vincis e colleghi hanno condotto uno studio allo scopo di verificare se i risultati finora ottenuti in anestesia e con singole molecole alle concentrazioni consuete non abbiano distorto il reale quadro fisiologico (Vincis R., et al. Dense representation of natural odorants in the mouse olfactory bulb. Nature Neuroscience [Epub ahead of print doi:10.1038/nn.3057], 2012).

I ricercatori provengono dall’Università di Ginevra (Svizzera): Department of Basic Neurosciences, School of Medicine, University of Geneva; Geneva Neuroscience Center, University of Geneva.

Impiegando metodiche ottiche di formazione delle immagini e la microscopia bi fotonica, Roberto Vincis e i suoi collaboratori hanno accertato che sostanze odorose naturali alle loro concentrazioni native potevano indurre lo sviluppo di rappresentazioni addensate e compatte, non sparse, nel bulbo olfattivo.

La sperimentazione ha specificamente rilevato che, tanto l’anestesia quanto la concentrazione degli odoranti, sono in grado di modulare la densità di rappresentazione degli odoranti naturali nel bulbo olfattivo.

 

L’autore della nota invita alla lettura delle recensioni di lavori di argomento connesso che compaiono nelle “Note e Notizie” (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA” del sito).

 

Roberto Colonna

BM&L-17 marzo 2012

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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