I nuovi neuroni ippocampali apprendono grazie a una guida inibitoria

 

 

DIANE RICHMOND

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno X – 10 marzo 2012.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Da quando è stata scoperta la neurogenesi nel cervello dei mammiferi adulti, sono stati compiuti progressi notevoli nella conoscenza degli eventi cellulari e molecolari che riguardano le cellule neoprodotte nelle tre sedi principalmente indagate: il giro dentato dell’ippocampo, la zona sub-ependimale nella parete dei ventricoli cerebrali e il bulbo olfattivo. Un particolare interesse ha suscitato la neurogenesi continua che avviene nel giro dentato ippocampale, in quanto strettamente legata alla capacità di apprendere e, in particolare, alla continua formazione di nuove memorie derivanti dalla percezione dell’ambiente esterno. Il destino di queste cellule continuamente neoprodotte sembra dipendere dalla loro utilità nella formazione di nuove tracce funzionali dell’esperienza, perché se non reclutate dalla necessità fisiologica di apprendere, dopo un po’ di tempo muoiono; viceversa, in presenza di stimoli adeguati, si specializzano maturando funzioni che le rendono partecipi dell’attività delle popolazioni neuroniche circostanti, in un collegamento in rete che salva loro la vita, allo stesso tempo contribuendo alla formazione delle memorie future [Cfr. I nuovi neuroni sono tenuti in vita dall’apprendimento (nella sezione “IN CORSO”)].

Si comprende quanto sia affascinante lo studio volto a scoprire i processi che pongono in relazione, attraverso la formazione di sinapsi, le nuove cellule con l’organizzazione funzionale già presente, con i suoi codici di senso e la sua architettura di priorità. Un nuovo studio condotto da Fred Gage e collaboratori, fornisce un contributo in tal senso (Li Y., et al. Development of GABAergic inputs controls the contribution of maturing neurons to the adult hippocampal network. Proceedings of the National Academy of Science USA [Published online before print doi:10.1073/pnas.1120754109], 2012).

Gli autori provengono dai Laboratory of Genetics and Systems Neurobiology Laboratories, The Salk Institute for Biological Sciences, La Jolla, California, USA.

Nella continua genesi di nuove cellule nervose che si verifica nel giro dentato dell’ippocampo dei mammiferi adulti, si è accertato che le nuove cellule granulari sono necessarie per vari aspetti dell’apprendimento e della memoria. Nella tradizionale descrizione anatomica della struttura microscopica del giro dentato si distingue uno strato superficiale o molecolare, uno strato intermedio o granuloso ed uno profondo, volto verso la terza lamina dell’ippocampo, o strato delle cellule polimorfe. Lo strato granuloso è così detto perché ricco di cellule granulari o granuli, simili a quelli del IV strato della corteccia cerebrale. I granuli del giro dentato presentano dendriti a ciuffo diretti verso lo strato superficiale e neuriti che, attraversando lo strato profondo, raggiungono le cellule piramidali ammoniche del terzo strato dell’ippocampo. Circa lo sviluppo anatomico e fisiologico degli inputs sinaptici diretti ai nuovi elementi cellulari in maturazione si sa poco, e ciò limita la possibilità di comprendere il modo in cui i nuovi granuli intervengono nella cognizione e, in ultima analisi, nei processi cognitivi umani.

I collaboratori di Fred Gage hanno impiegato la fotostimolazione per studiare la durata temporale richiesta ad impulsi inibitori anatomicamente isolati per svilupparsi su granuli neoprodotti in fase di maturazione. I dati ottenuti sono stati confrontati con gli esiti di una simulazione realizzata mediante un modello computazionale: lo sviluppo graduale dell’inibizione nel modello artificiale era sufficiente per guidare l’apprendimento di nuove informazioni nei neuroni neoprodotti.

Successivamente, i ricercatori sono riusciti a convalidare le osservazioni elaborate mediante il modello computazionale, studiando specificamente il ruolo dell’inibizione sui giovani granuli in sezioni sottili di ippocampo (slice physiology). Infatti, Yan Li e gli altri collaboratori di Gage, hanno dimostrato che, in questi preparati, l’inibizione regola la probabilità di attivazione delle nuove cellule granulari e modula la loro plasticità.

In conclusione, dal complesso dei dati rilevati e delle evidenze emerse, per il cui dettaglio si rimanda alla lettura del lavoro originale, si evince che la particolare e specifica connettività che contraddistingue le cellule granulari immature è alla base di un ruolo diverso da quello degli omologhi maturi già presenti nel circuito cognitivo del giro dentato e, probabilmente, è in queste caratteristiche esclusive che si deve cercare la base cellulare e molecolare di molti dei ruoli proposti per questi neuroni nell’ambito delle funzioni cognitive dell’ippocampo.

 

L’autrice della nota ringrazia il Presidente della Società Nazionale di Neuroscienze, Giuseppe Perrella, con il quale ha discusso l’argomento trattato, ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle numerose recensioni di lavori di argomento connesso che compaiono nelle “Note e Notizie” (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA” del sito).

 

Diane Richmond

BM&L-10 marzo 2012

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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