Nuovo sistema per identificare sottotipi neuronici

                                                                                                                                           

 

NICOLE CARDON

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno X - 28 gennaio 2012.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

La ricerca neurobiologica costantemente produce una grande quantità di dati da un numero enorme di neuroni diversi per morfologia e funzione, spesso non riducibili alle categorie classiche della neurocitologia e difficili da raggruppare in una nuova categoria, pertanto il problema di definire criteri affidabili per nuove classificazioni è da alcuni anni di grande attualità nelle neuroscienze. In realtà, si può dire che in questo campo si rinnova una grande sfida che costantemente mette alla prova le intelligenze dei ricercatori in ogni ambito dello studio della natura che sia ancora poco definito: classificare per distinguere, allo scopo di organizzare per capire, quando ancora mancano gli elementi sufficienti per definire criteri certi e assoluti di classificazione.

Il problema, particolarmente sentito per lo studio delle cellule nervose inibitorie della corteccia cerebrale, ossia gli interneuroni corticali, fu affrontato da un gruppo di lavoro che nel 2005 diede vita alla Conferenza di Petilla  – come fu chiamato il convegno tenutosi nella città che diede i natali a Santiago Ramon y Cajal –  che definì un criterio terminologico come base per una classificazione dei neuroni GABA-ergici della corteccia cerebrale[1].

Questi pur lodevoli ed utilissimi sforzi per gettare basi logiche e scientifiche al fine di distinguere sottotipi nell’ambito di una categoria già abbastanza omogenea da un punto di vista morfo-funzionale, non affrontano direttamente un problema particolarmente sentito nella ricerca: qual è in generale il rapporto fra le caratteristiche molecolari di una cellula nervosa e la sua popolazione funzionale di appartenenza. La neurogenomica è stata impiegata per creare delle banche-dati relative all’espressione genica rilevante nel definire un’appartenenza a sotto-tipi fisiologici, ma il lavoro è solo agli inizi.

Si comprende come, nel campo degli studi che cercano di creare un ponte fra la neurobiologia molecolare e quella dei sistemi, la ricerca che si spera possa fornire elementi certi a fondamento di nuovi criteri di classificazione sia seguita con molto interesse.

Russell W. Teichert e colleghi hanno impiegato, in un loro stimolante lavoro di prossima pubblicazione, un nuovo sistema fondato sulla neurofarmacologia cellulare per definire il profilo funzionale di sottotipi neuronici (Teichert R. W., et al. Functional profiling of neurons through cellular neuropharmacology. Proceedings of the National Academy of Science USA [Published online before print doi:10.1073/pnas.1118833109], 2012).

Gli autori dello studio provengono dalle seguenti istituzioni: Departments of Biology and Anesthesiology, University of Utah (Salt Lake City, USA); School of Chemical & Biotechnology, SASTRA University, Tirumalaisamudram (Tamilnadu, India).

I ricercatori descrivono una strategia di profilo funzionale per identificare e caratterizzare sottotipi di neuroni presenti in un ganglio periferico; strategia che potrebbe essere adottata anche per definire sottoclassi di neuroni del sistema nervoso centrale.

Neuroni dissociati dal ganglio della radice dorsale di topo sono stati esposti a vari agenti farmacologici (“composti di cimento” o challenge compounds), mentre venivano monitorate contemporaneamente le risposte individuali di più di 100 neuroni mediante una metodica di imaging del calcio. Ciascun composto cimentato, evocava risposte in un solo sotto-insieme di neuroni del ganglio dorsale.

Per questo genere di esperimento sono stati impiegati due tipi generali di composto: 1) agonisti recettoriali (ionotropici e metabotropici) che modificano le concentrazioni citoplasmatiche di calcio (receptor-agonist challenges), e 2) composti agenti su canali ionici regolati dal voltaggio (membrane-potential challenges). Da rilevare che, fra questi ultimi, vi erano antagonisti dei canali del K, che evocavano inaspettatamente diversi tipi di risposte del calcio in differenti cellule (cioè, fenotipi).

I ricercatori hanno usato vari challenge compounds per identificare vari ipotetici sottotipi neuronici sulla base dei loro condivisi e/o divergenti profili fenotipici funzionali.

I risultati indicano che numerosi receptor-agonist challenges e membrane-potential challenges possono essere applicati a una popolazione neuronica per identificarla, caratterizzarla e distinguerla da altri sottotipi neuronali.

Questo approccio sperimentale può consentire di scoprire costellazioni di macromolecole della membrana plasmatica funzionalmente associate, così da conferire uno specifico profilo fenotipico a ciascun sottotipo di cellula nervosa.

Se questa piattaforma sperimentale si rivelerà praticabile e sensibile quanto gli autori di questo lavoro sperano, i risultati che produrrà potranno davvero contribuire a gettare un ponte fra neurofisiologia dei sistemi e neurobiologia molecolare, mediante una neurofarmacologia focalizzata sul livello cellulare, che potrebbe consentire, un domani, la caratterizzazione di tutti i sottotipi neuronici presenti in ciascuna area del nostro sistema nervoso.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di lavori di argomento connesso che compaiono nelle “Note e Notizie” (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA” del sito).

 

Nicole Cardon

BM&L-28 gennaio 2012

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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[1] Si veda in “Note e Notizie 20-10-07 Data di nascita e funzione degli interneuroni”; Petilla Interneuron Nomenclature Group, Petilla terminology: nomenclature of features of GABAergic interneurons of the cerebral cortex. Nature Reviews Neuroscience 9, 557-568, 2008 (articolo PMC gratuito).