Ruolo antinocicettivo della sostanza P

                                                                                                                                           

 

LUDOVICA R. POGGI

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno IX - 03 dicembre 2011.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente note di recensione di lavori neuroscientifici selezionati dallo staff dei recensori fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti alla Commissione Scientifica.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

La sostanza P (SP, da substance P) è un neurotrasmettitore del dolore che interviene nella genesi e nella trasmissione di segnali dolorifici provenienti da cellule nervose presenti in molti organi del corpo. Sebbene alti livelli di SP nei tessuti muscolari e nel liquor spinale siano frequentemente associati con dolore muscolare cronico, il ruolo del peptide nella trasmissione e nella percezione del dolore muscolare non è stato ancora chiarito.

Chia-Ching John Lin e colleghi, per cercare di definire il ruolo di questo peptide, hanno impiegato topi mancanti della segnalazione SP per verificare il modo in cui tale difetto agisce sulla sensibilità al dolore muscolare. La sperimentazione ha evidenziato che, in contrasto con il ruolo eccitatorio noto del neurotrasmettitore, i topi privi di questo sistema di segnalazione presentavano un’aumentata sensibilità al dolore dopo iniezione intramuscolare di acido (Chia-Ching John Lin, et al. An antinociceptive role for substance P in acid-induced chronic muscle pain. Proceedings of the National Academy of Science USA [Epub ahead of print doi:10.1073/pnas.1108903108], 2011).

Le principali istituzioni di provenienza degli autori sono le seguenti: Molecular Medicine Program, Taiwan International Program, Institute of Biomedical Sciences, Academia Sinica (Taiwan); Institute of Biochemistry and Molecular Biology, School of Life Sciences, National Yang-Ming University (Taiwan); Institute of Molecular Psychiatry, University of Bonn (Germania).

La SP è un undecapeptide, ossia un peptide di 11 aminoacidi, che si considera correlato con due decapeptidi: la neurochinina A (sostanza K) e la neurochinina B. Il peptide è particolarmente concentrato nelle corna dorsali del midollo spinale dei mammiferi e in varie aree dell’encefalo, fra cui la sostanza nera del mesencefalo. Fuori del sistema nervoso centrale, è particolarmente concentrato nel ganglio mesenterico inferiore, che da lungo tempo è impiegato come preparato per lo studio dei meccanismi del dolore. Nel midollo spinale la SP è associata a fibre afferenti primarie di piccolo diametro, o fibre C, implicate nella percezione del dolore; tuttavia, non è corretto associare la molecola solo alla fisiologia nocicettiva, infatti il peptide, in qualità di neurotrasmettitore, è ad esempio impiegato da neuroni di vie che trasmettono informazioni barocettive.

Il rilascio di SP dalle fibre nervose nocicettive e l’attivazione del suo recettore neurokinina1 (NK1) sono importanti effettori nella trasmissione dei segnali dolorifici, ma fino ad oggi i risultati della ricerca non hanno definito in modo univoco il ruolo svolto dal peptide nel dolore muscolare. Chia-Ching John Lin e collaboratori dimostrano che una singola iniezione intramuscolare acida in topi mancanti della segnalazione SP per delezione del gene del precursore della tachichinina 1 (Tac1, da tachykinin precursor 1) o la co-somministrazione di antagonisti del recettore NK1, produce un’iperalgesia protratta, invece dell’iperalgesia temporanea rilevata negli animali di controllo.

L’effetto inibitorio di SP è stato rilevato esclusivamente nei neuroni esprimenti il canale ionico 3 sensibile all’acido, nei quali SP accentua le correnti di potassio dei canali M-simili attraverso il recettore NK1 in modo indipendente dalla proteina G, ma dipendente dalla tirosinchinasi.

Inoltre, è emerso che la segnalazione SP poteva alterare la soglia del potenziale d’azione e modulare l’espressione di correnti di sodio TTX-resistenti nei nocicettori muscolari di media dimensione. Così, l’iniezione intramuscolare di SP, media una via di segnalazione non convenzionale del recettore NK1 che inibisce l’attivazione acida dei nocicettori muscolari, e risulta in un inatteso effetto antinocicettivo contro l’iperalgesia meccanica cronica, sperimentalmente indotta da ripetute iniezioni acide intramuscolari.

I risultati della sperimentazione suggeriscono che SP possa inibire la sensibilizzazione nei recettori muscolari del dolore, e possa essere presente in pazienti affetti da dolore muscolare cronico come parte di un feedback inibitorio.

Sulla base di questi risultati è condivisibile la preoccupazione degli autori dello studio: i farmaci concepiti per ridurre la ricezione neurale di SP nei pazienti affetti da dolore fibromialgico - attualmente nella fase di sperimentazione clinica - possono accrescere il rischio dei pazienti di sviluppare dolore muscolare cronico e sensibilizzazione muscolare al dolore.

 

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Ludovica R. Poggi

BM&L-03 dicembre 2011

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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