Nuove prospettive con immagini tridimensionali del cervello

                                                                                                                                           

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno IX - 19 novembre 2011.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente note di recensione di lavori neuroscientifici selezionati dallo staff dei recensori fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti alla Commissione Scientifica.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Lo studio morfofunzionale del cervello nella sua realtà tridimensionale, ossia nell’estensione volumetrica nelle tre dimensioni dello spazio, si è rivelato estremamente importante ed utile per cominciare a decifrare l’effettiva dinamica neurale nella sua complessità strutturale e non limitarsi ad una schematizzazione forzata da campioni-prototipo bidimensionali. Infatti, le metodiche specializzate di imaging neurale si stanno rivelando preziose per studiare l’elaborazione del segnale a molti livelli, dall’integrazione degli input sinaptici alla mappatura dell’attività delle reti di neuroni.

Ora Francesca Anselmi e colleghi presentano dei risultati interessanti ottenuti con un metodo ottico per la fotoattivazione tridimensionale indipendente e l’imaging mediante la combinazione dell’olografia digitale con il remote-focusing. (Anselmi F., et al. Three-dimensional imaging and photostimulation by remote-focusing and holographic light patterning. Proceedings of the National Academy of Science USA [Epub ahead of print doi:10.1073/pnas.1109111108], 2011).

Gli autori dello studio, che fanno capo ad istituti specialistici dell’INSERM presso l’Université Paris Descartes, con il loro metodo hanno sperimentalmente dimostrato la compensazione dell’aberrazione sferica per la formazione di immagini fuori fuoco in un raggio di almeno 300 μm, così come lo scanless imaging lungo piani obliqui. Questo metodo è stato applicato in sezioni di tessuto cerebrale per realizzare immagini funzionali di dendriti inclinati di neuroni piramidali ippocampali, dopo fotostimolazione mediante multiple spots glutamate uncaging. Mettendo simultaneamente a fuoco porzioni molto estese di dendriti inclinati e piegati, i ricercatori hanno monitorato l’esatta estensione spaziale dei segnali di Ca2+ dendritici, dimostrando il passaggio da una risposta diffusa ad una spazialmente confinata in dipendenza del blocco dei canali del Na+ regolati dal voltaggio.

L’impiego e gli sviluppi di questa metodica sembrano molto promettenti.

 

Roberto Colonna

BM&L-19 novembre 2011

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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