Correnti del trasportatore del GABA induttrici di astinenza da oppioidi
LORENZO L. BORGIA
NOTE
E NOTIZIE - Anno IX - 05 novembre 2011.
Testi pubblicati sul sito
www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind
& Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a
fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta
settimanalmente note di recensione di lavori neuroscientifici selezionati dallo
staff dei recensori fra quelli
pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui
argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti alla Commissione Scientifica.
[Tipologia del testo:
RECENSIONE]
La
biologia molecolare della sindrome da astinenza di oppioidi è stata estesamente studiata e, soprattutto per il
flagello costituito dalla tossicodipendenza da eroina (diacetilmorfina) che ha lasciato il segno su più di una
generazione, in un passato recente in vari paesi sono stati investiti ingenti
capitali in questo settore della ricerca.
Ora,
Christie J. McDonald con Elena E. Bagley e altri collaboratori, hanno fornito
la prima evidenza che la de-regolazione della corrente di un trasportatore
di un neurotrasmettitore sia importante per la plasticità maladattativa sottostante
la sindrome da astinenza di oppiacei (Bagley E. E., et
al. Drug-induced
GABA transporter currents enhance GABA release to induce opioid withdrawal
behaviors. Nature Neuroscience [Epub
ahead of print doi:10.1038/nn.2940], 2011).
Gli autori dello studio
provengono dal Brain & Mind Research Institute, University of Sidney
(Australia), dal National Institute on Drug Abuse (NIDA), Integrative
Neuroscience Section, Baltimore, Maryland (USA), dal Discipline of
Pharmacology, University of Sydney (Australia), dalla School of Psychology,
University of New South Wales, Sydney (Australia).
A beneficio del lettore non specialista, ricordiamo
che l’acido γ-aminobutirrico o GABA fu identificato nel 1950, e gli studi
condotti nei 15 anni successivi consentirono di riconoscerne il ruolo di
neurotrasmettitore; di fatto costituisce il più importante mediatore inibitorio dell’encefalo dei mammiferi e,
presente in ogni regione del sistema nervoso centrale, in alcune strutture come
la corteccia cerebrale umana è di gran lunga il trasmettitore più presente, potendo
in qualche area superare il 90% del totale dei neuromediatori sinaptici. Non
meraviglia che alterazioni dei neuroni e dei circuiti GABA-ergici si
riscontrino in un gran numero di condizioni patologiche, sia psichiatriche che
neurologiche, in genere legate ad ipereccitabilità: malfunzioni dello sviluppo,
ritardo mentale, epilessia, disturbi del sonno, dipendenza da sostanze
psicotrope (in particolare l’etanolo), alterazioni dell’elaborazione
senso-motoria, deficit dell’apprendimento, psicosi come la schizofrenia,
disturbi della coordinazione quali la malattia di Parkinson, quella di Huntington,
la discinesia tardiva, e molti altri quadri patologici.
Le proteine
trasportatrici dei neuromediatori sinaptici possono interessare
l’eccitabilità dei neuroni sia indirettamente, mediante la modulazione della
concentrazione del trasmettitore, sia direttamente, attraverso le correnti del
trasportatore. Finora non sono stati definiti dei ruoli fisiologici e
fisiopatologici per le correnti dei
trasportatori, dunque questo lavoro che ha visto la
collaborazione di un team di
ricercatori australiani con colleghi statunitensi del NIDA dei National
Institutes of Health (NIH), ha il merito di aver trovato elementi che
consentono di delineare una prima ipotesi fisiologica per queste correnti.
Dalla sperimentazione è emerso che, nei roditori, le
correnti cationiche del trasportatore 1
del GABA (GAT-1)
direttamente accrescevano l’eccitabilità neuronale GABA-ergica e il rilascio
sinaptico di GABA nel grigio
periacqueduttale (PAG, da periaqueductal gray) durante l’astinenza
da oppioidi. In contrasto, GAT-1 non
alterava indirettamente le risposte dei recettori GABA mediante la modulazione
delle concentrazioni extracellulari del neurotrasmettitore.
Di notevole rilievo è il fatto che l’aumentata
attività sinaptica GABA-ergica indotta da GAT-1 contribuiva all’espressione di
molti segni, PAG-mediati, dell’astinenza da oppioidi.
Nell’insieme, tutti i dati ottenuti dal team di MacDonald e Bagley supportano
l’ipotesi secondo cui l’attività di GAT-1 produca direttamente segni di
astinenza da oppioidi mediante la diretta ipereccitazione dei neuroni
GABA-ergici del PAG e dei terminali nervosi, che presumibilmente accentuano
l’inibizione GABA dei neuroni che inviano i segnali in uscita dal PAG.
Per terminare vogliamo ricordare che, a quanto ci
risulta, i dati rilevati in questo studio costituiscono la prima evidenza
sperimentale di una alterazione della regolazione della corrente di un
trasportatore di neuromediatori come causa della plasticità maladattativa alla
base della sindrome da astinenza.