Segnali di rinforzo presenti in tutto il cervello umano

                                                                                                                                           

 

LORENZO L. BORGIA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno IX - 22 ottobre 2011.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente note di recensione di lavori neuroscientifici selezionati dallo staff dei recensori fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti alla Commissione Scientifica.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Il comportamento adattativo in un’ampia gamma di domini, che vanno dalla percezione all’interazione sociale, è facilitato da esperienze positive che fungono da rinforzo ed esperienze negative che agiscono da deterrente. L’associazione fra la qualità dell’esperienza e l’atto motorio o mentale costituisce una parte importante del patrimonio appreso dalla specie e da ogni singolo individuo, e va molto oltre le condizioni naturali paragonabili al prevedibile esito inibitorio di una scarica elettrica o all’attesa reiterazione di un atto seguito dall’erogazione di un bolo di saccarosio.

Convenzionalmente, l’approccio adottato per lo studio del sostrato neurale del modellamento del comportamento ad opera di “premi” e “punizioni”, ossia di rinforzo e deterrenza, ha sempre focalizzato l’attenzione su circuiti che includono i nuclei della base e le loro proiezioni dopaminergiche. Superando questo schematismo, Timothy J. Vickery, Marvin M. Chun e Daeyeol Lee hanno indagato la distribuzione dei segnali di rinforzo nel cervello umano, ottenendo un risultato di assoluto interesse. (Vickery T. J., et al. Ubiquity and Specificity of Reinforcement Signals throughout the Human Brain. Neuron 72 (1), 166-167, 2011).

Gli autori dello studio provengono dal Department of Psychology e dal Department of Neurobiology, Kavli Institute for Neuroscience, Yale University School of Medicine (New Haven, USA).

La sperimentazione ha dimostrato che i segnali di rinforzo sono estesamente distribuiti in pressoché tutte le aree in cui è suddivisibile la materia grigia cerebrale.

Il cervello di volontari è stato indagato mediante risonanza magnetica funzionale (fMRI) durante l’esecuzione di prove in cui si sperimentano gli esiti positivi e negativi di scelte operate nel corso di semplici giochi convenzionalmente adoperati a questo scopo (matching pennies e rock-paper-scissors game). E’ stata impiegata la MPA (multivoxel pattern analisis) sia per la decodifica delle scelte precedenti e delle loro conseguenze cerebrali, sia per prevedere le scelte successive.

Di notevole evidenza le immagini fMRI che mostrano scansioni dalle quali è possibile decodificare le scelte solo in distretti ben localizzati dell’encefalo, in contrapposizione con immagini che mostrano gli effetti delle scelte rilevabili in tutte le strutture corticali e sottocorticali esaminate.

Un altro elemento significativo è che i segnali correlati sia al rinforzo che alla punizione potevano essere affidabilmente rilevati in molte aree, e mostravano configurazioni non coerenti con  interpretazioni teoriche basate sulla rilevanza o sulla strategia.

L’esito di questo studio suggerisce ai tre ricercatori di Yale che i segnali di rinforzo e di deterrenza possano giocare ruoli modulatori globali nell’intero encefalo.

 

L’autore della nota invita alla lettura delle recensioni di lavori di argomento connesso che compaiono nelle “Note e Notizie” (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA” del sito).

 

Lorenzo L. Borgia

BM&L-22 ottobre 2011

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

_____________________________________________________________________________________________________________________

 

La Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia, affiliata alla International Society of Neuroscience, è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze, Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come organizzazione scientifica e culturale non-profit.