Uccelli
che riconoscono regole sintattiche
LORENZO L. BORGIA
NOTE E
NOTIZIE - Anno IX - 02 luglio 2011.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale
di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). La sezione
“note e notizie” presenta settimanalmente note di recensione di lavori
neuroscientifici selezionati dallo staff
dei recensori fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori
riviste e il cui argomento rientra negli oggetti di studio dei soci afferenti
alla Commissione Scientifica, e
notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società
Nazionale di Neuroscienze.
[Tipologia del testo:
RECENSIONE]
Ma chi li spinse a foggiare
con vari suoni il linguaggio
fu la natura, e il vantaggio
produsse i nomi alle cose.
[…] Tutti i volatili, infine,
gli uccelli variopiumati e
gli sparvieri e le ossifraghe,
e quelli smerghi che in mare
cercano all’onde marine
il nutrimento e la vita,
gettan nei casi diversi
dei gridi molto diversi…
[Lucrezio, De Rerum Natura,
vv. 1028-1029; 1077-1081]
La
nostra Società Scientifica è sempre stata attenta alla ricerca che indaga i
rapporti fra la facoltà di parola umana, esempio di capacità comunicativa unica
nel regno animale e distintiva dell’intelligenza del nostro genere, e le
abilità vocali delle specie aviarie[1].
Dagli studi che paragonano le frasi naturali degli uccelli da canto alla clause fonemica di Boomer, fino a quelli
genetici che hanno individuato in fattori di trascrizione come FOXP2[2]
una radice comune fra la nostra produzione verbale e le espressioni canore dei
volatili, si evince che l’accostamento non è una semplice analogia, ma ha
fondamento in una omologia funzionale
con una comune origine molecolare e
neuromotoria.
La
nostra percezione e decodifica dei messaggi verbali avviene mediante
l’intervento di processi svolti da reti neuroniche dette sistemi computazionali: se tale attività implica abilità
esclusivamente umane è oggetto di dibattito. Le vocalizzazioni degli uccelli da
canto condividono molti aspetti con la nostra facoltà di parlare e, fra queste,
vi è la presenza di un’organizzazione sintattica. Nelle neuroscienze cognitive
che indagano il linguaggio umano, le strutture
sintattiche sono specifiche rappresentazioni mentali che pongono
in relazione fra loro i significati delle parole (David Caplan).
Attualmente la conoscenza delle basi neurali della sintassi consiste
prevalentemente di informazioni circa le aree in cui queste strutture si
costituiscono e sono impiegate per determinare significato nel processo di
comprensione, e dei correlati elettrofisiologici di questi processi[3].
Kentaro
Abe e Dai Watanabe hanno condotto uno studio molto interessante che ha
dimostrato in uccellini da canto la capacità di apprendere regole grammaticali artificiali ed elaborare strutture gerarchiche: abilità tradizionalmente ritenute appannaggio esclusivo
dell’uomo (Kentaro Abe e Dai Watanabe, Songbirds
possess the spontaneous ability to discriminate syntactic rules. Nature Neuroscience [advance online publication
doi:10.1038/nn.2869], 2011).
I
due ricercatori del Department of Biological Sciences, Faculty of Medicine,
Kyoto University, si sono chiesti se gli uccelli da canto siano in possesso di
un’abilità computazionale simile a quella umana per elaborare l’informazione
uditiva.
A
tale scopo hanno impiegato un uccellino da voliera, la Lonchura striata nella sua variante
domestica (Bengalese finch)[4]
e, in primo luogo, ne hanno analizzato la spontanea capacità di analisi degli
stimoli uditivi. L’osservazione ha dimostrato che i piccoli volatili possono
usare l’elaborazione dell’informazione sintattica di sillabe per distinguere
fra canzoni[5]
diverse.
Gli
esperimenti più importanti hanno dimostrato che questi passeracei erano capaci
di acquisire regole grammaticali
artificiali da sintesi
di successioni di sillabe e di riconoscere nuove informazioni uditive coerenti
con le regole apprese. Il processo che consente tale discriminazione implica
l’intervento di un’area che è stata localizzata nel cervello. L’osservazione ha
rivelato che questa abilità è acquisita dopo la nascita come conseguenza
dell’esperienza di varie “canzoni” udite da altri membri della specie.
Nel
complesso, i risultati di questo studio indicano che uccelli da canto, come
questi passeracei esotici, possono acquisire spontaneamente l’abilità di
elaborare strutture gerarchiche, operando un’elaborazione del
messaggio udito simile a quella necessaria alla comprensione umana del
linguaggio verbale e basata sulla decodifica sintattica.
L’autore della nota ringrazia il professore Giuseppe
Perrella, Presidente della Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia,
con il quale ha discusso l’argomento trattato, e invita alla lettura delle
recensioni di lavori di argomento connesso che compaiono nelle “Note e Notizie”
(impiegare la pagina “CERCA” del sito).
[1] Si vedano, in particolare, le numerose recensioni nella sezione “Note e Notizie”.
[2] Si veda, nella sezione “In Corso”, “FOXP2 E LA PAROLA”.
[3] Negli ultimi 15 anni sono grandemente mutati i modelli per l’analisi e l’interpretazione delle frasi, con il conseguente cambiamento del quadro di senso entro cui sono stati letti i risultati delle osservazioni e della sperimentazione in questo campo. Per una trentina d’anni, all’incirca dal 1965 al 1995, l’influenza del pensiero di Chomsky sulla specificità di dominio delle rappresentazioni sintattiche e della teoria di Fodor sulla modularità dei processi cognitivi, ha indotto i ricercatori a studiare l’elaborazione sintattica sulla base dell’assunto che l’analisi e le operazioni interpretative fossero compiti indipendenti. Le evidenze sperimentali che hanno determinato l’abbandono di questo quadro di riferimento, hanno consentito di accedere ad una realtà molto più ricca e complessa.
[4] In Italia è noto come Passero del Giappone e corrisponde alla Munia striata della classificazione linneana. La Lonchura striata domestica è una specie selezionata dall’uomo (in Giappone nel 1700) della quale esistono numerose varianti in tutto il mondo.
[5] Per song o “canzone” si intende un branetto compiuto e caratterizzato, costituito da frasi vocali dell’uccello.